Pd, Schlein ha un piano per unire M5S e Terzo Polo. Ecco qual è. La strategia

Schlein attende le Europee (botto del Pd) per poi comandare

Di Alberto Maggi
Politica

Elly Schlein, il piano della nuova segretaria del Pd. Un progetto a lungo termine

"Slow and steady wins the race", recita une dei più famosi e popolari proverbi britannici. Che, in italiano, si potrebbe tradurre (non letteralmente) in "chi va piano va sano e va lontano". Ed è proprio questa la strategia delle alleanze di Elly Schlein, da qualche giorno segretaria del Partito Democratico. Il suo progetto a lunghissimo termine, in vista delle Politiche, è mettere insieme tutti, dal Movimento 5 Stelle al Terzo Polo passando per la bicicletta Sinistra Italiana-Verdi.

E' chiaro che oggi sembra davvero una mission impossible, ma in politica la parola "mai" non esiste. D'altronde abbiamo visto la Lega governare con i 5 Stelle, poi i grillini con il Pd (dopo anni di accuse reciproche) e poi addirittura con Mario Draghi. Per più di un anno i leghisti e la sinistra di Roberto Speranza si sono seduti insieme al Consiglio dei ministri. Quindi mai dire mai. L'obiettivo di Schlein, spiegano fonti Dem, sono le prossime elezioni europee del 2024.

In quel caso si voterà con il proporzionale e non ci saranno alleanze. Tutti contro tutti e ognuno per sé. Il piano della neo-segretaria è quello di risalire lentamente (e c'è già il primo sondaggio che segnala il sorpasso sui pentastellati) per arrivare nella tarda primavera del prossimo anno a giocarsi con FdI il primato come prima forza politica del Paese. E' ovvio che oggi il Pd è debole. Il Terzo Polo al 10% o quasi fa il "galletto", così come Giuseppe Conte al 18.

Ma, ragiona un fedelissimo della vincitrice delle primarie Dem, "se noi arriviamo al 25%, i 5 Stelle scendono al 10 e il Terzo Polo al 6-7, a quel punto cambia tutto". Da quel punto, dal dato delle Europee, numeri alla mano, vuole partire Schlein per convincere tutti a stare insieme. Il M5S avrebbe poco spazio di manovra e comunque è già abbastanza vicino alla neo-segretaria, così come il duo Fratoianni-Bonelli.

Il nodo è il Terzo Polo: se il nuovo partito che stanno per costituire Carlo Calenda e Matteo Renzi arretra e resta poco sopra il 5% a quel punto - pensa la nuova dirigenza Dem - altro non potrà fare che prendere atto della situazione e del fatto che non c'è spazio al centro e che serve una grande alleanza per provare a battere il Centrodestra. Calenda e Renzi potranno così fare asse con la minoranza moderata del Pd ma comunque rientrare in qualche modo nel progetto di Schlein. Almeno questo è il piano, vedremo se funzionerà. Ma ci vuole tempo. Appunto, "slow and steady wins the race".

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