Garantismo? No, è dabbenaggine. Sansonetti "delira" sulle tangenti dal Qatar
Incredibile editoriale uscito sulla prima de Il Riformista
Sansonetti difende i “corrotti”
Incredibile l’editoriale uscito ieri sulla prima pagina de Il Riformista a firma del suo direttore Piero Sansonetti in cui accusa l’intera classe dei giornalisti italiani di “travaglismo” per come stanno raccontando lo scandalo al Parlamento europeo.
Un articolo pericoloso, melassoso, infarcito di riferimenti sgangherati ad un supposto attacco al “socialismo” inteso come visione del mondo, ancor prima che prassi politica.
Chissà se il direttore è conscio di quello che dice o lo fa semplicemente perché “tiene famiglia” e deve quindi seguire e perseguire i desiderata della linea editoriale.
Il risultato è un pezzo semplicemente irritante per chiunque abbia interesse per il tema della Giustizia.
Sansonetti confonde infatti il garantismo - che è cosa buona e giusta - con la dabbenaggine che cosa buona e giusta non è affatto, sperando che non sia peraltro esercitata in malafede.
Panzeri viene beccato con i sacchi di soldi in contanti in casa, le cifre levitano ogni giorno, le ultime parlano di 700.000 €, e Sansonetti dice che magari l’unico reato ascrivibile potrebbe essere di certo l’evasione fiscale. A parte che neppure è strettamente vero, ma la fregola di spararla grossa impedisce all’autore di fare un semplice check logico sulle sue affermazioni. Se un ex Deputato del Parlamento europeo viene beccato con le mani nella marmellata non è che poi ci dobbiamo bere la favola che i soldi erano destinati alla pubblica carità. Anche perché la moglie è stata intercettata richiamando il marito a evitare vacanze di Natale da 100.000 €.
Naturalmente Sansonetti si guarda bene da entrare in questi particolari, ma lo difende a priori a spada tratta.
Questo non è garantismo è una provocazione.
E allargando il discorso, chi delinque conosce bene i punti deboli della democrazia e del suo garantismo e ci sguazza alla grande tanto è protetto proprio dai “garantisti”. Basti pensare agli amministratori di condominio che spariscono con i soldi e le cui cause vanno in prescrizione perché magari qualche procura –nella penuria di mezzi- non ritiene che si tratti di reati che destano “allarme sociale”. Garantisti sì, fessi no.
La vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili cacciata dal Partito socialista greco prende addirittura in giro l’opinione pubblica mondiale dicendo che i soldi in casa c’erano “a sua insaputa”, come se fosse normale che una persona si ritrovi centinaia di migliaia di euro sotto il letto e non sappia da dove vengono, con il padre nel frattempo che se la svigna nella notte con il malloppo.
Ma stiamo scherzando?
Quello di Sansonetti non è garantismo ma qualcosa ai limiti dell’elogio dell’illegalità.
Del resto parimenti l’ex giornalista dell’Unità e prossimo suo nuovo direttore (da qui il protagonismo mediatico di questi giorni) ha difeso nello stesso modo i Soumahoro’s tirando addirittura in ballo il razzismo e cioè il colore della pelle che naturalmente non c’entra assolutamente niente con la vicenda e come il caso Panzeri, bianco che più bianco non si può, sta a dimostrare.
Tirare fuori il razzismo per coprire le cose è un profondo esercizio di disonestà intellettuale.
Ma non è finita qui.
Sansonetti dopo aver propalato queste amenità si lancia poi in un attacco contro la sinistra che – a suo dire - è succube della destra sulle vicende giudiziarie dimenticandosi le vicende di Berlusconi con relativo accanimento supermediatico, altro che Soumahoro – Panzeri.
Ed infine, nell’articolessa parte una intemerata in difesa del socialismo che a suo dire è stata l’idea migliore che ha prodotto l’umanità.
Peccato che i Soumahoro’s siano di sinistra, come di sinistra è Panzeri –anche lui espulso da Articolo 1 da Speranza- e come di sinistra è la Kaili e quindi è nella natura dei fatti fare il collegamento con chi poi –ed è questo il punto- a parole predica bene e nei fatti razzola molto male.
E Sansonetti pare non comprendere che sono proprio queste, diciamo, contraddizioni che hanno fatto fuggire a gambe elevate gli elettori della sinistra mondiale che hanno capito di essere stati presi in giro fin dall’inizio.