Caos rifiuti Roma, l'orrendo ricatto di Cgil al sindaco Gualtieri. Retroscena

Il nuovo management di Ama ha messo all'angolo la Cgil. E il il leader Di Cola spara a zero contro tutti. E Caltagirone...

Roma

In molti lo hanno ribattezzato lo schiaffo della monnezza. Di sicuro, ai più, l'uscita bomba della Cgil contro la gestione del settore rifiuti a Roma e l'insufficienza del management dell'Ama è parsa un po' scomposta.

Sia nei tempi (il caos rifiuti va avanti da mesi e nelle ultime settimane è solo peggiorato) che nei modi: la Cgil, da sempre storica alleata dei sindaci di centrosinistra, ha picchiato violentemente contro la municipalizzata per l'ambiente. Difficile pensare solo a una chiamata d'orgoglio romano da parte del segretario Di Cola. Più facile immaginare a una sorta di ricatto mediatico per mandare un messaggio sia al primo cittadino - che proprio sui rifiuti rischia di crollare miseramente - che al management di Ama che, dopo una luna di miele iniziale, ha di fatto accantonato la Cgil.

Il piano rifiuti dalla campagna elettorale ad oggi

Natale di Cola, segretario Cgil Roma
 

Il progetto rifiuti, sin dai tempi della campagna elettorale, è stato di fatto messo a punto da Natale Di Cola: il vero ispiratore del piano straordinario (e costosissimo) di spazzamento della città. Quando ci si è trovati davanti al nodo chiave, e cioè la mancanza di impianti di trattamento, sono arrivati i problemi. Di Cola, da sempre scettico sulla realizzazione del termovalorizzatore, si è visto prima scavalcare da Paolo Giacomelli, uomo di fiducia della dirigenza Ama e, soprattutto, del direttore generale del Campidoglio Paolo Aielli. Il risultato? Giacomelli è riuscito a tessere una trama perfetta tra i vari protagonisti dello scacchiere legato al termovalorizzatore: in primo luogo è riuscito a convincere il cavalier Francesco Gaetano Caltagirone della bontà del progetto e del futuro ritorno economico che ruota attorno l'impianto di santa Palomba. Una mossa che ha fatto virare anche i piani industriali di Acea: inizialmente, infatti, la multiutility capitolina non aveva intenzione di entrare nell'affare inceneritore ma solo gestire parto del ciclo rifiuti.

Lo smacco Giacomelli- Caltagirone al sindacato "di governo"

Dopo l'intervento Giacomelli- Caltagirone lo scenario è magicamente cambiato e la Cgil da principessa della favola Ama è stata relegata al ruolo di ranocchio. Uno smacco che un sindacato di sinistra che ha circa il 70 degli iscritti in Ama non può permettersi di ricevere.Ecco allora che arriva la mannaia di vendetta targata Di Cola che ha preso mediaticamente a schiaffi tutti: dal primo cittadino all'intero Cda di Ama, mettendolo per qualità anche al di sotto degli “incapaci” grillini.

I giochi di potere sulla pelle della città

Insomma l'ennesimo gioco di potere giocato sulla pelle dei romani e di Roma che, con le foto di monezza che troneggiano dal New York Times al giapponese Yomiuri Shinbun, rischia di fare flop per un appuntamento imperdibile come l'Expo del 2030.

F. Pas.

Cgil fa tremare l'Ama: "In tutta Roma servizio pessimo e pulizia indecorosa"

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