Regione Lazio, Forza Italia si "mangia" la Lega: “E Lo shopping non è finito”

Il capogruppo forzista Giorgio Simeoni: “Siamo tornati attrattivi e ora mettiamo mano all'assurda legge elettorale voluta dal Pd”

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Roma

La mini rivoluzione al Consiglio regionale del Lazio è passata quasi inosservata ma il travaso di due consiglieri del Movimento Cinque Stelle in Forza Italia apre una nuova stagione politica per il partito di Antonio Tajani che avverte: “La crescita del nostro Gruppo consiliare non è finita. Ne arriveranno altri”.

Nei corridoi dello sterminato palazzo di via della Pisana, dove parlare al cellulare è più difficile che votare una legge di Bilancio, la fuga dei Cinque Stelle Marco Colarossi e Roberta Della Casa è l'unica grande emozione d'agosto. Via dal Movimento per abbracciare Forza Italia che supera la Lega e diventa così il secondo partito non è roba da poco, perché cambia gli assetti della maggioranza.

Smentite le voci di un terzo assessore di Forza Italia

Due assessori forzisti possono bastare? Secondo il capogruppo forzista Giorgio Simeoni, “l'assetto delle Giunta non è all'ordine del giorno”, ma sorride per il nuovo vigore del partito in mano ad Antonio Tajani e conferma: “Siamo tornati attrattivi e non è finita qui. Se qualcosa vogliamo mettere in discussione è la legge elettorale regionale che non consente una giusta rappresentanza rispetto al risultato elettorale. Ci davano per morti e abbiamo preso più dell'8 per cento e ora il nostro Gruppo è il secondo dopo Fratelli d'Italia. Questa tonicità fa bene a noi e fa bene alla maggioranza”.

Il lutto nel Cinque Stelle. E rispunta di notte Paola Taverna

Nell'altra metà del cielo che è molto meno della metà, i Cinque Stelle faticano a metabolizzare il lutto, già chiamato tradimento”. Il nuovo capogruppo del Gruppo da 2 è l'ex sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà sul quale è stata posta la responsabilità di evitare che la forza che esprimeva con Zingaretti ben 2 assessori, faccia la fine dei dinosauri. E l'atmosfera che regna tra i 5 Stelle si è vista bene mercoledì sera, nel corso di una riunione degli eletti a Roma e nel Lazio nella quale è ricomparsa persino Paola Taverna. Vicaria del Movimento, l'ex senatrice ed ex vicepresidente del Senato è apparsa sottotono nel dibattito incentrato sulla fuga dei due regionali e si è limitata a parlare genericamente del problema del Reddito di Cittadinanza. Quasi fosse una marziana nello scenario della Regione Lazio.

Su Colarossi il ricorso al Tar del primo dei non eletti

Su tutta l'operazione di Forza Italia pende però la spada di Damocle del ricorso al Tar del primo dei non eletti, che ha preferito il ricorso alla Giustizia Amministrativa dopo che la Giunta per le elezioni e il Consiglio regionale hanno formalizzato l'elezioni di Colarossi. Secondo il primo ricorso – già respinto dall'Aula – Colarossi non sarebbe stato eleggibile poiché non si è dimesso nei tempi di legge dallo staff dell'assessore Corrado. Ora il ricorso è stato ripresentato al tar e il pronunciamento dovrebbe arrivare la prossima settimana. Se dovesse essere respinto, Colarossi resterebbe consigliere ma di Forza Italia. E pensare che prima di essere candidato era collaboratore parlamentare di Luigi Marattin di Italia Viva. Un doppio carpiato avvitato per tuffarsi in Forza Italia.

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