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Economia
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La ripresa dell'economia italiana prosegue a ritmi modesti, anche se per la prima volta dall'inizio della crisi del 2008 le sofferenze bancarie hanno registrato un calo. Nel bollettino economico, Bankitalia traccia le principali direttrici lungo le quali si muove la congiuntura e gli effetti che determina sul sistema bancario italiano. "In Italia nell'ultimo trimestre del 2015 e' proseguita, anche se a ritmi piu' contenuti, la ripresa ciclica, sospinta dal consolidamento dei consumi e dall'accelerazione degli investimenti", ha rivelato Bankitalia sottolineando come "secondo nostre valutazioni, nel 1* trimestre del 2016, la crescita sarebbe stata ancora moderata, ma lievemente superiore rispetto ai tre mesi precedenti". Bankitalia mette in evidenza come il nuovo quadro programmatico delineato nel Def "prefigura un rallentamento del consolidamento di bilancio rispetto a quanto previsto lo scorso autunno".

"L'obiettivo di indebitamento netto -si legge nel bollettino- e' pari al 2,3% del prodotto nel 2016 e all'1,8% nel 2017 (contro l'1,1 indicato nel Documento programmatico di bilancio 2016). In termini strutturali (ossia al netto degli effetti del ciclo e delle misure una tantum) il disavanzo aumenterebbe di 0,7 punti percentuali nell'anno in corso, per poi ridursi di 0,1 punti nel 2017; l'obiettivo di medio termine sarebbe sostanzialmente raggiunto nel 2019 anziche' il prossimo anno". Il rapporto fra il debito e il Pil, prosegue Via Nazionale, "inizierebbe a diminuire nell'anno in corso. La riduzione attesa sarebbe tuttavia di entita' minore rispetto a quella indicata in autunno (0,3 punti percentuali contro 1,4). Nel 2019 l'incidenza del debito sul prodotto risulterebbe pari al 123,8%; al calo rispetto al livello del 2015 contribuirebbero avanzi primari crescenti nel tempo (dall'1,7% del Pil nell'anno in corso al 3,6% nel 2019), l'accelerazione del prodotto nominale e oneri per interessi via via piu' contenuti".

"Una condizione necessaria per un ritorno durevole dell'inflazione su livelli coerenti con l'obiettivo della stabilita' dei prezzi, nell'area dell'euro e in Italia, e' un riassorbimento della capacita' produttiva inutilizzata e della disoccupazione", ha sottolineato palazzo Koch ribadendo che "il consolidamento della crescita e' fondamentale anche per contrastare l'avvio di spirali negative tra gli andamenti del mercato azionario e del credito, accelerare il riassorbimento dei crediti deteriorati del sistema bancario, assicurare il proseguimento della riduzione del rapporto fra debito pubblico e prodotto".

Secondo Bankitalia, "l'impulso proveniente dalle misure di stimolo monetario continuera' a fornire sostegno all'attivita' economica e ai prezzi fino a quando sara' necessario. Resta essenziale che a questo obiettivo contribuiscano tutte le politiche economiche". Per quanto riguarda le banche, Bankitalia ha spiegato come la pressione sui mercati registrata dai titoli bancari fosse legata ai "timori sulla crescita globale", mentre "e' aumentata l'attenzione dei mercati alla qualita' del credito, anche a seguito di incertezze degli operatori sugli orientamenti della regolamentazione". Migliora gradualmente anche la situazione del credito, "favorita dal contributo espansivo delle misure di politica monetaria; i prestiti alle imprese manifatturiere crescono a tassi superiori al 3%; restano in flessione quelli al settore delle costruzioni e alle societa' di minore dimensione".

Bene anche la redditivita'. "Nel 2015 quella dei cinque maggiori gruppi, pur mantenendosi inferiore ai livelli registrati prima della crisi finanziaria globale, e' aumentata: il rendimento del capitale e delle riserve si e' attestato al 4,6% (da -1,8 nel 2014)", si legge nel bollettino. La notizia piu' significativa sul settore bancario e' quella che riguarda le sofferenze: per la prima volta dal 2008 il valore assoluto dei prestiti deteriorati si e' lievemente ridotto e la loro quota sul totale dei finanziamenti ha smesso di crescere. "Nel quarto trimestre del 2015 il flusso di nuovi prestiti deteriorati e' ulteriormente diminuito -ha precisato Via Nazionale- continuando la tendenza in atto da circa un anno; inoltre, sulla base di dati preliminari, per la prima volta dall'inizio della crisi finanziaria il valore assoluto dei prestiti deteriorati si e' lievemente ridotto e la loro quota sul totale dei finanziamenti ha smesso di crescere".

"Il miglioramento del quadro congiunturale -si legge nel bollettino- si e' riflesso in una forte riduzione del flusso di nuovi prestiti deteriorati, che nel quarto trimestre del 2015 e' sceso al 3,3% del totale dei finanziamenti (al netto dei fattori stagionali e in ragione d'anno)". Il calo, spiega l'istituto, "e' interamente attribuibile ai prestiti alle imprese" e "dati preliminari indicano inoltre che i crediti deteriorati lordi sono lievemente diminuiti in valore assoluto per la prima volta dal 2008 e che la loro quota sul totale dei finanziamenti si e' stabilizzata (collocandosi al 18,2% e al 10,9% al netto delle rettifiche di valore gia' operate nei bilanci bancari)". Sempre a proposito di sofferenze, lo schema di garanzia pubblica per la cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) puo' agevolarne una piu' rapida dismissione, ha messo in evidenza Bankitalia ricordando poi come all'inizio di aprile e' stata resa nota la costituzione di un fondo di investimento privato (Atlante) volto a sostenere futuri aumenti di capitale da parte di banche e a contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati attualmente nei bilanci degli intermediari italiani.

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