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L'avvocato del cuore
Padri separati, il bonus Vacanze? Al genitore con meno possibilità

“Sono un padre divorziato e ho una bambina. Con l’arrivo imminente dell’estate, mi chiedo: potrò farle godere alcuni giorni di vacanza, evitando situazioni rischiose? La madre, per esempio, insiste per mandarla nel centro estivo, ma io la potrei tenere più al sicuro nella mia seconda casa al mare. Infine, pare daranno il “bonus vacanze” alle famiglie: chi potrà riceverlo tra me e la mia ex? Potremo averlo entrambi?”

In moltissimi hanno iniziato a chiedersi come saranno le proprie vacanze estive. Un interrogativo tutt’altro da ridicolizzare, se pensiamo che dietro ogni vacanziere ci sono decine di lavoratori del settore turistico, con prospettive di guadagno messe in serio pericolo dalla concreta eventualità che i cittadini, piegati in parte dalla crisi economica e in parte dalla paura, rinuncino anche solo a qualche giorno di vacanza.

Siamo in attesa del Dpcm che dovrebbe includere direttive e regole sull’estate 2020, le condizioni essenziali, però, saranno logiche e le solite: distanziamento sociale, divieto di assembramenti, massima sanificazione. Tra le varie proposte sul tavolo, inoltre, ce n’è una che ha suscitato molto interesse: il bonus vacanze. Pare si tratti di una sorta di voucher da 500 euro, sotto forma di detrazione fiscale, per chi prenota soggiorni di almeno 3 notti presso strutture italiane. Per saperne di più, in ogni caso, bisognerà attendere il nuovo decreto. Non sappiamo ancora, infatti, chi potrà richiederlo e se, in particolare, nel caso di genitori separati, come il nostro lettore, ciascuno dei due potrà far richiesta. E’ solo ipotizzabile che venga privilegiato il genitore con minori possibilità economiche. Anche se le famiglie separate dovrebbero essere considerate due.

A ogni modo, a prescindere dai finanziamenti prospettati, si dovranno anche dare risposte sulle destinazioni raggiungibili e relative rassicurazioni su come, una volta sul luogo, tutelarsi e tutelare gli altri. Al mare, confortano alcuni esperti, si potrà andare. Con le opportune misure precauzionali: limitazioni degli ingressi nelle strutture balneari (con prenotazioni esclusivamente online), distanza di sicurezza tra ombrelloni, lettini e tavolinetti, sanificazioni continue, accessi scaglionati alle spiagge libere. E, nonostante la criticatissima e poi scartata proposta dei divisori in plexiglass, si ipotizza ancora l’accesso in acqua a turni. Di fronte a tutte queste “costrizioni”, in molti ricercheranno vacanze “alternative” in ambienti che possano far respirare più “aria di libertà”: borghi d’Italia o luoghi naturali dove di solito si va durante i weekend dei periodi lavorativi: campagne, rifugi di montagna, case vicino laghi o fiumi. Ovvio, anche in questi casi, gestori di alberghi, B&B o case private, dovranno rispettare le regole igienico-sociali di prevenzione.

Quanto al diverbio con la madre di sua figlia, caro lettore, riguardo alla scelta di mandare la piccola nei centri estivi o farla permanere più a lungo nella casa al mare, le posso dire che in nessuno dei due settori il Governo ha fatto chiarezza: da una parte, per i centri estivi, c’è chi è favorevole alla riapertura per i bambini da 0 a 6 anni e chi pensa debbano restare chiusi. Dall’altra parte, quanto al dilemma “seconde case”, è possibile che, chi ha, come Lei, la fortuna di averle, potrà più avanti raggiungerle per andare in vacanza. In ogni caso, al di là dei prossimi aggiornamenti, mi sento di dire questo a chiunque si trovi nella Sua situazione: organizzare le vacanze non è mai semplice. Se si hanno figli, ancor meno. Se, ancor più, si è genitori separati, si rischia di arrivare agli agognati giorni di relax, stressati dalle liti. Figli soprattutto. Ecco perché, al di là della straordinaria emergenza sanitaria che ci impone il rispetto di regole igienico-sociali “nuove”, ce ne sono alcune “ordinarie” che i genitori separati dovrebbero sempre ricordare per il bene dei figli:

1. Rispettare gli accordi o le disposizioni del giudice. Di solito, si prevede che i figli trascorrano almenoquindici giorni, anche non consecutivi, sia con mamma sia con papà. Pertanto, specie quest’estate, non accampate finte scuse dettate da finte paure: se l’altro genitore è responsabile e in grado di tutelarli, è un dovere che trascorra del tempo di svago insieme ai figli, che ne hanno più di tutti diritto.

2. Non cercare di primeggiare per la vacanza più bella. Ai bambini basta tanto amore. Se l’altro genitore, però, può oggettivamente offrire più possibilità di vacanza, mentre uno dei due è per più tempo costretto al lavoro, è un gesto d’amore verso il figlio lasciarlo all’altro un po’ di più. Non per questo si diventa il genitore di serie B! Anzi.

3. Quando si hanno i figli, aggiornare sempre l’altro genitore su come i figli stanno trascorrendo la vacanza, e garantire comunicazioni anche tra loro, per mantenere costante il legame affettivo.

4. Non si pensi di sottrarsi al mantenimento perché si tengono i figli in vacanza. Il contributo al mantenimento non è un rimborso spese, ma un assegno complessivo annuale determinato in base a tutte le esigenze dei figli e poi convenzionalmente rateizzato nei dodici mesi. Godersi il tempo con i figli è una gioia e un dovere, non certo pretendere uno sconto.

* Studio legale Bernardini de Pace

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