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L'avvocato del cuore
Separazione, divorzio e diritto di visita ai figli coi nuovi partner

Buongiorno Avvocato, mi chiamo Carlotta e ho 39 anni. Un paio di mesi fa ho scoperto che mio marito, Alberto, mi tradiva. Dopo avermi confessato che ha un’amante da ormai 3 anni se n’è andato di casa e l’altro ieri il suo legale mi ha inviato la lettera di separazione. Sono molto preoccupata per il nostro bimbo, Giorgio, che ha solo 5 anni. Non voglio assolutamente che mio marito veda nostro figlio in presenza della sua compagna. Posso impedirglielo?

Cara Signora, purtroppo il nostro codice civile non contiene alcuna norma che impedisca al genitore di far conoscere al proprio figlio il nuovo partner dell’altro. Anche la giurisprudenza è pacifica nel rigettare le richieste del genitore di vietare i rapporti tra il proprio figlio e il nuovo compagno/a dell’ex. Come affermato dal Tribunale di Milano con decreto del 23 marzo 2013 il genitore separato ha, anzi, il diritto di coinvolgere il figlio nella nuova relazione sentimentale stabile.

Nel rispetto, infatti, del principio della bigenitorialità ogni minore ha diritto a crescere e vivere la propria vita insieme ai genitori e a partecipare alla vita di entrambi nella sua interezza, compresa l’eventuale presenza di un nuovo partner. In casi eccezionali il Giudice può però disporre una limitazione dei rapporti tra il bambino e il nuovo compagno/a dell’altro genitore:

- quando le frequentazioni tra il minore e il nuovo compagno/a dell’ex provochino un pregiudizio significativo e dimostrabile per il bambino. Per esempio, nell’ipotesi nella quale la nuova compagna di Suo marito sia aggressiva, violenta nei confronti di Giorgio o qualora il bambino manifesti, piangendo, un rifiuto nei suoi confronti.

- quando le frequentazioni tra il minore e il nuovo compagno/a dell’ex avvengono senza rispettare i tempi del bambino. Ciò accadrebbe nell’ipotesi nella quale Alberto imponesse a Vostro figlio la presenza della propria compagna senza permettergli di abituarsi al nuovo assetto familiare. A riguardo, infatti, considerato che già la separazione è di per sé un avvenimento che incide negativamente sul benessere psicologico dei figli, la brusca imposizione di un nuovo partner potrebbe causare nel bambino ulteriore sofferenza.

Nel decreto del Tribunale di Milano sopra citato si legge: “la migliore letteratura psicologica sul punto ritiene che il graduale inserimento dei nuovi compagni, nella vita dei figli di genitori separati, corrisponda al loro benessere, dove madre e padre abbiano cura e premura di far comprendere alla prole che le nuove figure non si sostituiscono a quelle genitoriali”.

Anche la scienza psicologica, dunque, afferma che sia necessario un tempo adeguato sia per il genitore sia per il figlio per ritrovare un nuovo equilibrio familiare. L’articolo 8 della “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”, infatti, statuisce che “i figli hanno diritto al rispetto dei loro tempi” e “hanno bisogno di tempo per abituarsi ai cambiamenti per accettare i nuovi fratelli, i nuovi partner, e le loro famiglie”.

In conclusione, Signora, comprendo che questo sia per Lei un momento difficilissimo della Sua vita nel quale, come moglie, si sente tradita e abbandonata e, come madre, desidera solo proteggere Giorgio per offrirgli un futuro felice e sereno. Suo figlio ha però il diritto di mantenere con il proprio papà un rapporto costante che non può essere limitato solo perché subentrata una nuova donna nella vita di Suo marito. Come affermato dal Tribunale di Milano con il decreto già citato, il divieto di far frequentare Vostro figlio e la nuova compagna di Alberto avrebbe l'effetto di “porre il padre di fronte a una scelta che mette da una parte la nuova compagna e dall'altra il figlio (il che) troverebbe giustificazione solo se il preminente interesse della prole fosse esposto a rischio”.

Sia Lei sia Suo marito, in conclusione, dovreste lavorare insieme per cercare di restituire equilibrio al Vostro nuovo assetto familiare e ciò solo nell’interesse superiore di Vostro figlio Giorgio a mantenere un rapporto significativo con entrambi i genitori. Dott. Luigia Messere

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