Vicenza, sospeso il primario che denunciò la "gara degli aghi" in corsia
Ennesimo increscioso episodio di malasanità risalente al dicembre 2015, in cui gli infermieri del pronto soccorso dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza furono sospettati di aver dato vita via chat ad una gara basata sul diametro delle cannule per infusione venosa usate sui pazienti (di colore grigio quelle più sottili, di colore arancio quelle dal diametro maggiore e dunque più ambite perché più dolorose).
Un demenziale e sadico "gioco degli aghi" su inermi e inconsapevoli pazienti, assurdamente giustificato dal dover "sdrammatizzare" il loro pesante carico di lavoro in pronto soccorso!
Nel gennaio del 2016 lo "scherzo" veniva però scoperto dal primario Vincenzo Riboni al ritorno dalla Sierra Leone dopo la riapertura di una sala operatoria chiusa un anno prima per l'epidemia di Ebola.
Il professionista, scandalizzato dal riprovevole contenuto della chat, smascherata da un medico a tempo determinato, dopo aver avvisato la direzione sanitaria dell'accaduto, denuncio' gli autori della stessa per aver deliberatamente e inutilmente seviziato pazienti già sofferenti nell'esercizio di quella che dovrebbe essere la professione umana per eccellenza!
Il sindacato degli infermieri in questione ritiene che va invece denunciato il primario per aver affermato il falso.
Nel frattempo, quasi a ricompensa di tanta crudeltà, non licenziamenti per gli infermieri, ma omertosi trasferimenti in altri reparti fino a ridimensionamento dello scandalo....tutto a tacere come da buona tradizione!
Crescono invece le polemiche contro il Riboni, uomo dal carattere forte non troppo amato nell'ambiente, sospeso dal ruolo e dallo stipendio fino al 2 ottobre, con successivo "gentile" invito a usufruire delle tante ferie arretrate accumulate negli anni.
Si....perché l'integerrimo professionista, quasi come fosse un reato, ha sempre garantito la sua presenza in ospedale anche di sabato e domenica!
Difeso pertanto a spada tratta dal sindaco e dalla cittadinanza che si chiede allibita come può un uomo che ha dedicato la sua vita come volontario nei paesi del terzo mondo pagare da solo per questi sciagurati "travestiti" di goliardia!
Per il sindacato lavoratori colpevoli soltanto di aver usato impropriamente il cellulare per attività di sfogo, come la chat di dubbio gusto e lesiva per la dignità dei pazienti!
Può un medico che per anni ha rischiato la vita in missioni umanitarie di paesi sottosviluppati rassegnarsi ad affrontare da inerme questa realtà immonda che risuona di surreale come nel peggiore degli incubi?
Da collega, per ovvi motivi solidale e basita, mi viene spontaneo chiedermi....ma in che mondo viviamo?
Dove sono finiti quei valori che facevano della nostra professione la più nobile del mondo?
E chi protegge l'operato di chi nonostante tutto vuole rimanere onesto e lontano da fenomeni quali malasanità e lucro?
Legge, quella uguale per tutti....dove sei?
Troppe domande sempre più senza risposta in una realta in cui spesso vigono cinismo e immoralità....
Ecco, dopo anni di onorato lavoro, anche questo può capitare ad un medico che ha fatto della propria professione la sua missione!
Ma Riboni con la sua vita irreprensibile è uno dei tanti esempi che pur tra mille ostacoli e con tanto coraggio dimostra che inseguire la giustizia e far bene in sanità si può, costi quel che costi,
soprattutto se supportati dai tanti successi quotidiani dovuti alla perizia e al grande amore per una professione che tanto toglie come in questo caso, ma tanto da' in termini di soddisfazioni, inconcepibili ahimè per chi preferisce "far goliardia" sulla pelle altrui!
Coraggio Vincenzo Riboni....