L’avidità è uno stato mentale. Si è scatenata la caccia al furbetto del covid-bonus, dal parlamento ai palazzi minori della politica così fan tutti sembrerebbe, perché c’è qualcosa di insopportabile, superato il disgusto etico nell’auto-difesa dell’intera classe politica a quanto hanno approfittato delle stesse leggi che avevano promulgato.
Non si vive di sola politica e non si cresce senza imparare ad usare bene certi meccanismi è che saranno mai cinque deputati o mille consiglieri rispetto al milione di persone che, in questo paese vive, o dice di vivere della nobile arte, che, intendiamoci non è il pugliato.
Furbetti o disperati, non passa giorno che la credibilità della classe politica non venga calpestata a torto o a ragione, soprattutto quando “la ggente non ce la fa più”, e dunque in attesa del mega assegnone europeo, dei fanta-finanziamenti e delle super-casse integrazioni, il sospetto, quasi sempre confermato non stupisce anche il meno malizioso dei supporter politici.
E nel gioco che “il migliore ha la rogna” si scatena il tutti contro tutti perché nessuno è esente da auto-critica, e poi quando mai avete visto un rappresentante del popolo cospargersi il capo di cenere?
Neppure Barabba prese una posizione politica chiara, figuriamoci questi, sempre nascosti da prebende e poltrone, da presidenze inquietanti di commissioni e oboli vari.
Dunque di che vi stupite che qualche furbo è più furbo degli altri? che fare politica non conviene? che prima di tutto la famiglia, o il gruppo consiliare o “noi soli siamo un monumento all’etica” e intanto le spese salgono a centinaia di migliaia di euro, solo per assumere i vecchi compagni di gioco, e di merenda.
E allora sarà stata una distrazione del commercialista, o un errore nell’invio del bonifico, d’altronde chi oggi è sicuro di avere la coscienza a posto?
L’avidità dilagante che è frutto dell’arroganza atavica nell’azione politica di antica memoria e che ebbe manifestazioni di alta spettacolarità, appare poca cosa rispetto agli eserciti di consulenti ,di bonus, super-bonus, stipendi moltiplicati e spese, spese, spese, pandemia o crisi è proprio una bella vita.
A detta del popolo bue e invidioso che non sopporta il pass per Piazza Duomo, l’auto di servizio, e i biglietti gratis allo stadio, ogni prebenda presuppone un’equa distribuzione, l’attivazione di un tacito accordo per raggranellare forme pseudo-legali di finanziamento, niente che possa essere immaginato come una truffa, per carità, solo sviste, aggiustamenti, distrazioni, arrotondamenti.
E’ la storia del nostro paese, e quindi anche il reddito di cittadinanza può aiutare il delinquente, o sostenere l’edilizia lecita o di alta sperimentazione abusiva, d’altronde siamo il pase della ricerca estetica, della moda e del design, ma anche l’ultimo dei moicani non restituirebbe nulla di quanto percepito, neppure un centesimo di quanto leggi bizantine gli avevano affidato.
E non provate a sfiorare, vitalizi, pensioni di platino e cumuli di retribuzioni incumulabili.
Siamo questo e questo resteremo, né Cesare, né Cavour riuscirà a cambiare la nostra immarcescibile avidità, la nostra precisa volontà di voler avere sempre e solo più di quello che ci spetta, e solo quello che non ci spetta davvero.
Confesseranno? Si costituiranno?
E poi perché se è tutto lecito,si gioca allo scontro tra rispettive furbizie, prima o poi si elideranno a vicenda, non pensateci più di tanto e invece pensiamo seriamente a come realizzare il tunnel sottomarino sotto lo stretto di Messina, almeno non perderemo altro tempo a cercare piccoli colpevoli, inutili cialtroni.
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