Vigliacco il burosauro di Bruxelles. Vigliacco Macron che devasta l’Europa
Vigliacche e vigliacchi, l’Italia dei pavidi nell’era del trionfo dell’ipocrisia
Vigliacchi, di emozioni, senza coraggio e con lo spray al peperoncino in mano, vigliacchi che di giorno vanno al Liceo, e alla sera, in Disco, spacciano l’eroina, vigliacchi quelli che hanno cacciato un grande direttore della Reggia di Caserta e che devastano le meraviglie del nostro paese per l’ennesima speculazione.
Vigliacco il burosauro di Bruxelles che tratta le identità nazionali, la politica dei vari paesi per una nuova Europa dei fascismi.
Vigliacco il banchiere torvo e avido che ha affamato migliaia di poveri correntisti veneti e toscani ,e se la gode in barca, mentre assiste beato ai pignoramenti. Vigliacca Equitalia che distrugge il tessuto connettivo imprenditoriale del paese e grazia il miliardario in Euro, solo per compiacerlo.
Vigliacco è chi non gradisce l’avversario politico e lo sbeffeggia usando quel razzismo che dice di combattere, e vigliacco è il solito smart-editorialista che spara cazzate a prezzi altissimi per pezzi bassisimi.
Vigliacco il prete che vuole finire sui giornali e inventa idiozie sul presepe e sui migranti, senza mai dire una parola sull’abuso diffuso e indifferenziato sui minori.
Vigliacco è chi uccide le mamme, le donne e le compagne di vita e i loro affetti, vigliacco soprattutto se non riesce neppure ad uccidersi ,dopo la mattanza.
Vigliacco è l’ipocrita che torna dalla moglie la sera di Natale, lasciando l’amante a brindare da sola, con l’anello di fidanzamento.
Che vigliacco l’ipocrita, l’invidioso, il livoroso che lavora per affossare ogni tipo di talento, e vigliacco il critico che non può gioire di un romanzo, di un’architettura o di una composizione musicale, perché non conforme, non omogenea alla dittatura della razza padrona.
Vigliacco il ricco che non aiuta, e il povero che non reagisce, vigliacchi Saviano e Murgia che usano la fama per sparare nel mucchio, senza idee, senza mordente, solo spocchia molto prezzolata.
Vigliacche le feste per chi non può permettersi nulla e per chi non ha più nulla da permettersi. Vigliacca la noia di questi tempi confusi, tra lo sfavillio di un benessere che non arriva e un sogno che non riusciamo più a vivere.
Vigliacco il governo e l’opposizione che non riescono a darsi i giusti ruoli, e scambiano maggioranze e opposizioni, senza darsene pace, vigliacco Fazio che fa finta di essere sereno ma si capisce che è incazzato come una bestia
Vigliacco il tempo che non peggiora, e ci alleggerisce di sole senza farci pensare, vigliacco il mio tempo che trascorre inesorabile, e quello di Cazzola che non ha capito ancora che il suo partito non esiste più, vigliacco Berlusconi, e guardate se demorde il vecchietto,a un passo dall’oblio, detta la linea e imita maldestro l’aggressività dei suoi giovani avversari,belli e scattanti.
Vigliacco Macron, mascherina di carta che sta devastando, dopo l’Europa, la Douce France, un’invenzione bancaria di scarso successo, vigliacca la Merkel che non è riuscita a far sorgere il Reich, vigliacco ogni tipo di embargo che nasce politico e finisce commerciale.
Vigliacchi quelli che riescono sempre a restare a galla,i tipi alla “Chiccotesta”, “Ermeterealacci,” “Luigimanconi”, “Concitadegregorio”, ex di ex sempre incollati ai privilegi, riciclati che hanno già fatto il giro completo delle possibilità.
Vigliacco Matteo Renzi che non riesce mai a dire la verità anche quando si capisce che ha già le tessere di un altro “suo” partito,e finalmente populista, come piace a lui, vigliacchi quelli che invece di fargli la guerra hanno creato falangi private di qualche decina di iscritti, pronti a sacrificare la storia di un partito politico, per qualche secondo di celebrità.
Vigliacco il direttore del Corriere della Repubblica che non ha capito che il suo giornale non è più il Partito di maggioranza, come Vespa, vigliacco anche lui, che ha spacciato la diplomazia melensa, la piaggeria stellare verso i politici/padroni per interviste, o addirittura per dibattiti.
Vigliacco chi ha fatto crollare ponti, scuole e case, metafora di un paese che non crede nelle responsabilità personali, e vigliacco quel giudice che per applicare un cavillo di legge, rende possibile un reato.
Vigliacca l’organizzazione internazionale glamour e stracciona che specula sul dolore,e organizza i nuovi viaggi della speranza verso l’orrore delle peggiori spiagge possibili, vigliacco è sempre chi fugge, all’estero o in Parlamento, nel caveau o in Paradiso (fiscale).
Vigliacca è questa Italia bella e dannata che non ha saputo vendersi per la meraviglia che è, e che dopo decenni di stupri è stanca di prostituirsi ai vecchi vigliacchi in bombetta che volevano comprarla, per renderla schiava, per renderla un giocattolo da niente.
Qualcuno, a Roma, se ne è accorto poco prima che finisse nel cassonetto dei rifiuti della storia.
Non finiremo mai di ringraziarli, senza per questo ritenerci vigliacchi o fascisti.
Commenti