Un plauso all’Aifa che davanti al drammatico susseguirsi di eventi negativi ha sospeso in via cautelativa il vaccino AstraZeneca, sollecitando controlli e verifiche in sintonia con altri stati europei.
Una decisione certamente difficile, un prezzo altissimo, un colpo alle “campagne” vaccinali. Ma una decisione saggia e responsabile, l’unica possibile se si procede con la cautela metodologica della scienza, che deve privilegiare sempre l’evidenza dei fatti e dei riscontri.
Giusto stamane il giornalista Paolo Mieli, in una trasmissione radiofonica, aveva detto in tono di scherno e di sfida verso i fifoni del vaccino: ”Se mi dicessero oggi di vaccinarmi con Astrazeneca, lo farei subito”. E la stessa risposta l’avevano data nei giorni scorsi virologi di grido da talk show come Crisanti e politici e varia umanità televisiva, in perenne ricerca di visibilità e aria per i denti.
Atteggiamenti superficiali e oscurantisti, i loro. Approcci fideistici e non scientifici, rimozioni collettive, scorciatoie scacciapensieri. Perché l’evidenza dei fatti, i morti, consiglierebbero invece prudenza e verifiche.
Gravi responsabilità hanno gli organi di informazione in questo lungo e tragico anno nella gestione acritica della pandemia, non a caso definita infodemia, tra spettacolarizzazione terroristica e conformismo cloroformizzante.
Siamo in pochi, tra i giornali italiani, ad aver assunto un atteggiamento accorto e problematico, rifiutando di unirci al coro omologato e omologante e avanzando sommessamente qualche dubbio quando in questo lungo e terribile anno di pandemia il comportamento e le scelte delle autorità politiche e sanitarie hanno suggerito perplessità e riserve.
E temiamo di averlo pagato, in termini di traffico e di visibilità sui motori di ricerca e sui social network. Pazienza. Ma, pur soffrendo evidenti e ingiustificate penalizzazioni, abbiamo fatto il nostro dovere, non abbiamo rinunciato a cercare la verità, la completezza, se necessario la controinformazione.
Poiché il dovere dei giornali e dei giornalisti è di avere come faro l’interesse esclusivo dei lettori e di essere i cani da guardia del Potere economico e politico, non uniformandosi al pensiero dominante e non associandosi a convenienze “politiche” e opportunità di carattere generale.
Ora, con la deflagrazione del caso AstraZeneca, appare chiaro a tutti che la corsa dissennata ai vaccini, immessi sul mercato a tempo di record e saltando molti passaggi e verifiche necessari, si è rivelata una strada quanto meno superficiale e affrettata.
Il vaccino è divenuto nelle mani dei governanti l’abracadabra magico contro il Covid e il deus ex machina utile a coprire le gravi inefficienze del sistema sanitario, l’ignoranza, l’incompetenza e l’incapacità di esperti e decisori.
Aspettiamo e vediamo, seguendo con cura tutti gli sviluppi. Nell’interesse del nostro unico padrone, che è il lettore.
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