Raccomando vivamente la lettura del libro "Ombre sullo specchio" sul coronavirus. Poiché l’autrice, Maria Rita Gismondo, è una virologa vera, plurilaureata, che opera full time “al fronte” vivendo perennemente “con lo scafandro“ alla ricerca dei microbi, ed esercita con grande scrupolo, scientifico ed etico, la sua missione, in posizioni di massima responsabilità, in uno dei punti d’eccellenza del sistema sanitario nazionale, il Sacco di Milano, alla guida di una straordinaria equipe di specialisti (specie donne), rappresentando l’Italia nei maggiori enti e consessi scientifici internazionali.
Un dossier sul Covid che viene dall’interno del sistema, insomma. Una lettura insight, scritta da una voce libera, che apre uno squarcio inedito, prezioso e sorprendente, del puzzle terrificante di questa terrificante pandemia mondiale.
Maria Rita, che conosco e stimo da anni, è una dottoressa sicula di origine e milanese di adozione e formazione che unisce al temperamento caldo e sanguigno delle origini un grande rigore dottrinario e uno spiccato razionalismo sperimentale e scientifico. Oltre a un innato gusto per la verità e un assai raro coraggio anticonformistico delle idee.
La lettura delle sue 208 svelte e succose pagine, opportunamente e tempestivamente date alle stampe dalla Nave di Teseo, casa editrice sempre sul pezzo della bravissima Elisabetta Sgarbi, è un esercizio fondamentale per capire meglio lo tsunami Coronavirus, le sue origini, le sue traiettorie, gli errori fatti nell’affrontarlo, le molte stupidaggini dette, le strategie e le misure da adottare per gestire meglio il futuro.
E’ l’occasione dunque per un ripasso a mente fredda della tragica emergenza appena conclusa, delle gravi lacune evidenziate da un sistema sanitario nazionale distrutto dalla politica, dell’inadeguatezza e dei ritardi dell'organizzazione della protezione civile, delle improvvisazioni e contraddizioni dei governi centrali e regionali, del ruolo nefasto e irresponsabile dei mass media a caccia di sensazionalismi e di audience, dell’opportunismo narcisistico di molti pseudoesperti logorroici e sovraesposti, delle pastette e degli interessi in conflitto degli organismi sanitari nazionali e internazionali, delle strumentalizzazioni politiche e delle rivalità geostratefiche tra Stati, delle commistioni pubblico-privato, delle storture e degli squilibri di una globalizzazione cinica e totalizzante orientata solo al profitto e dimentica degli squilibri socio-economici e demografici del Pianeta.
Un libro da non perdere, dunque. Per non dimenticare. E per evitare di ripetere gli errori del passato. Perché la maggior parte delle morti che abbiamo patito - dal libro si capisce senza ombra di dubbio- non sono state figlie del Coronavurs, ma del modo improvvisato e arruffone con cui è stata gestita l’emergenza da parte di uomini che avevano il potere e la responsabilità di fare, ma non ne avevano le competenze e la necessaria esperienza per operare in scienza e coscienza.
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