Il vino e il fuoco di Bernard Aubertin e Karina Castorani Gosteva allo Spazio Roseto - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:57

Il vino e il fuoco di Bernard Aubertin e Karina Castorani Gosteva allo Spazio Roseto

Karina Castorani Gosteva è una delle artiste più interessanti della millenials generation, tanto da avere attirato l’attenzione del principe dei curatori italiani, Marco Meneguzzo

Di Milo Goj

Il vino e il fuoco di Bernard Aubertin e Karina Castorani Gosteva allo Spazio Roseto

Sono Bernard Aubertin e Karina Castorani Gosteva gli artisti protagonisti della bi-personale “Il vino e il fuoco”, che si terrà presso lo Spazio Roseto di corso Garibaldi 95 a Milano dal 6 al 19 ottobre. Promossa dalle società immobiliari Roseto e Jarvés, in occasione della Wine week milanese, la mostra è entrata nel calendario degli appuntamenti autunnali più attesi per l’Art community meneghina.

Nell’ottobre 2023 a esporre allo Spazio Roseto fu Radomir Damnjan, il Maestro slavo, recentemente scomparso a quasi 90 anni, che presentò un’antologica, mentre lo scorso anno toccò ad Alfredo Rapetti Mogol con la solo exhibition “Abbi cura di te”. Questa volta è stata scelta una personale a due, con un grande maestro storicizzato, Aubertin (Fontenay-aux-Roses, 1934 - Reutlingen, 2015) e una contemporary artist, la 30enne Castorani Gosteva.


 

“La mostra si configura come un’occasione d’eccezione per celebrare il dialogo tra sensibilità e linguaggi molteplici”, racconta Rocco Roggia, amministratore delegato di Roseto, “un vero e proprio tessuto connettivo tra passato e futuro, in cui arte e vino, colori e lucentezze si intrecciano in un’esperienza incomparabile”.

Ma partiamo dal titolo della mostra. “Il vino e il fuoco” sono stretti tra loro da un “fil rouge”, che in questo caso va preso alla lettera. Anche per gli amanti dello champagne, il colore che simboleggia il vino è infatti il rosso. D’altra parte, è vero che le fiamme possono apparire gialle o blu, ma il colore del fuoco è il rosso.

Nell’ottobre milanese, è facile poi immaginare una scena in cui si sorseggia un bicchiere di vino rosso davanti a un camino acceso. Una mostra, quindi, più di atmosfere che di messaggi, in cui “les oeuvres de feu” di Aubertin (arricchite da un paio di immancabili “clous”, rigorosamente rossi) aprono la strada ai mixed media dedicati ora al vino (e più in generale all’alcol), ora al fuoco di Castorani Gosteva. Un passaggio di testimone che appare naturale.

Nonostante i due artisti provengano da contesti culturali distanti, sono uniti da una rappresentazione della realtà affidata a un linguaggio che abbandona l’elemento figurativo per lasciarsi andare a una visione plastica, in cui la ripetitività delle forme, l’attenzione agli equilibri degli spazi scatenano emozioni. La scelta del rosso non deriva da ragioni puramente estetiche. Per Bernard, come per Karina, il rosso rappresenta movimento, forza, intensità, mai staticità.

La mostra, organizzata da Art Relation, si avvale anche della collaborazione del Centro Diffusione Arte di Milano, uno delle storiche e più rinomate case editrici specializzate in pubblicazioni d’arte, che sta ultimando il Catalogo generale dell’opera di Bernard Aubertin.

“Il Maestro di Fontenay-aux-Roses, allievo prediletto dell’immenso Yves Klein e massimo esponente francese del Gruppo Zero, oltre che per i Tableaux clous (ndr, opere caratterizzate da chiodi), è noto proprio per le sue opere realizzate con il fuoco. Accendeva fiammiferi sulla tela realizzava installazioni bruciando libri, modellini automobilistici e strumenti musicali”, ricorda Giacomo Mazzoleni, amministratore delegato del Centro Diffusione Arte, che ha anche pubblicato il catalogo di questa mostra.

Da parte sua, Karina Castorani Gosteva è una delle artiste più interessanti della millenials generation, tanto da avere attirato l’attenzione dello storico dell’arte Marco Meneguzzo, il “principe dei curatori italiani” (membro di archivi di Maestri quali Mario Schifano, Vincenzo Agnetti, Giò Pomodoro e Nanda Vigo) che le ha dedicato un testo critico.