Caro Presidente Berlusconi, sbigottisce che non abbia scelto il delfino
Incerto il destino del pensiero liberale in un Paese intrinsecamente catto-comunista come l'Italia
Durante la presentazione del libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi ironizza sul fatto che non esistono suoi eredi politici. Al giornalista che gli domanda perché non abbia indicato un delfino (successore), risponde: “Si rivelavano sardine”.
Sorprende che colui che ha sempre dichiarato di voler fare la rivoluzione liberale in Italia non abbia cresciuto un continuatore. (Con tutto il rispetto, tale rivoluzione poteva essere fatta e spiegata meglio e quel poco che si è capito, è forse stato inficiato dal sistema Berlusconi, per esempio, evitando l’ambito della giustizia, dall’elemento televisione-(probabile) lavaggio del cervello).
Tutto ciò meraviglia, più per il destino del pensiero liberale in Italia, Paese intrinsecamente catto-comunista, meno perché Forza Italia nei sondaggi è oggi stimata ben al di sotto del 10%... i leader e i partiti passano, rimangono le idee, che si declinano e naturalmente prendono nuova forma attraverso organizzazioni e persone nuove (la persona, il singolo, il merito… alla base del pensiero liberale).
Per non dire, per entrare nel concreto, del provvedimento totalmente anti-liberale e anti-meritocratico del Governo 5 Stelle-Lega: il cosiddetto reddito di cittadinanza. Ossia: oltre cinque milioni di persone che riceveranno un assegno mensile di 780 euro perché si diano da fare per trovare un lavoro (secondo Il Sole 24 Ore, le prime 34 Provincie per incidenza di tale sussidio saranno del Sud e delle Isole, e a Napoli e Palermo una famiglia su cinque lo riceverà). Il che è giustificabile per un movimento illiberale e statalista come i 5 Stelle, incomprensibile per la Lega, che nasce come partito autonomista, federalista e liberale appunto.
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