Giusto impedire l’odio verso Israele nel Giorno della Memoria

Nazismo è odio nei confronti di chi è diverso

Il ministero dell’Interno guidato da Matteo Piantedosi vieta le manifestazioni pro-Palestina programmate per domani, il Giorno della memoria. Come dice Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, non assisteremo all’oltraggio di vedere bruciare le bandiere israeliane nel giorno che ricorda la Shoah e i 5.700.000 ebrei eliminati dal nazismo.

Un orrore che per la sua disumanità ricorda quanto compiuto da Hamas il 7 ottobre: donne sottoposte a violenze di gruppo: decapitate, bruciate, esibite nude nelle strade, bacini frantumati, seni asportati e usati per giocare a calcio, militanti di Hamas che urinavano sui corpi delle donne ebree. Orrore che prosegue: gli ostaggi continuano a essere stuprati e si teme che molte donne siano rimaste in incinte.

La colpa di quanto sta succedendo a Gaza è Hamas, ultima forma di manifestazione del nazismo. Nazisti sono gli appartenenti dei centri sociali che qualche giorno fa volevano assaltare gli stand di Israele a una fiera merceologica in corso a Vicenza (oltre che vigliacchi perché in democrazia si protesta a volto scoperto).

Nazismo è l’odio nei confronti del diverso, che vuole vivere in pace. Continua l’odio e l’invidia del mondo verso gli ebrei – poco più di 15 milioni di persone rispetto ai quasi 8 miliardi del pianeta –; ebrei che hanno il solo merito di essere diversi in quanto espressione superlativamente vera del primo e unico Dio monoteista. Gli stessi odio e invidia, mutatis mutatis, che la massa prova verso il genio. Continuerà allo stesso modo la strada di Israele per eliminare a uno a uno i capi di Hamas che hanno pianificato l’attacco del 7 ottobre, come a uno a uno furono eliminati i gerarchi nazisti

Certamente, prima o poi, bisognerà trovare una soluzione. La più probabile sembrano i due Stati con lo spiegamento di forze militari internazionali a vigilare.