La “papera” di Donnarumma vale due milioni di euro
Il club rossonero proponeva otto milioni all’anno, Gigio ne chiedeva dieci
Sicuramente… liberissimo di farlo. Gigio Donnarumma lascia il Milan per due milioni di euro. Il club rossonero gliene proponeva otto (netti) all’anno, per due anni, con una clausola rescissoria da 20 in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League. Gigio, scrive il “Corriere della Sera”, ne chiedeva dieci e 15-20 di provvigione per il procuratore Mino Raiola.
Due milioni varrebbero più: 1 - del fatto che Gigio, a 22 anni, era bandiera e capitano della squadra rossonera e avrebbe probabilmente lavorato nel club a fine carriera; 2 – dell’amore e della stima dei tifosi; 3 – del fatto che il calcio non fallirà, oltre che in virtù degli stadi di proprietà, per la riduzione degli ingaggi, inclusi quelli dei procuratori (per giunta la disintermediazione caratterizza tutti i settori, dalle banche alle assicurazioni ai viaggi); 4 - dell’esempio per i ragazzini, che vedono un eroe lasciare una maglia gloriosa per due milioni (anzi per dieci invece di otto); 5 – di chi crede che l’uomo sia un essere spirituale e si sente, e sa che da oggi sarà ancor più, in minoranza.
Così scrive Massimo Ambrosini: “Il calcio di oggi non è quello di una volta. La colpa non è soltanto di Raiola, ma anche di Donnarumma. Lorenzo Insigne pur di rimanere al Napoli ha licenziato Raiola, questo è un segnale forte. Paolo Maldini ha dimostrato che il progetto del Milan può andare avanti anche senza Donnarumma. Il Milan è storia. Cosa ha il Milan in meno del Barcellona? Nulla. Personalmente credo che lasciare il Milan a parametro zero sia stata una grande mancanza di rispetto per un club che gli ha permesso di arrivare a questi livelli. I giocatori vanno e vengono, il Milan resta”.
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