Sì all’ autonomia, ma il patrimonio intellettuale nazionale è unico - Affaritaliani.it

Lo sguardo libero

Sì all’ autonomia, ma il patrimonio intellettuale nazionale è unico

Ernesto Vergani

L’Italia è il solo Paese al mondo dove il latino e il greco antico vengono abbastanza diffusamente insegnati nelle scuole superiori

La questione dell’autonomia, che vede lo scontro tra i governatori Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) e il premier Giuseppe Conte, è tanto delicata quanto imprescindibile per una democrazia liberale matura e vera. Quindi un compromesso andrebbe trovato.

Nessuno mette in discussione l’ unità nazionale e il solco solidaristico della nostra Costituzione, ma sembra sbagliare Luigi Di Maio quando afferma, come riporta il Corriere della Sera, che “l’ autonomia deve unire non dividere”. Il ragionamento corretto sembrerebbe: con l’autonomia il cittadino sente lo Stato vicino. In un certo senso è un paradosso: lo Stato tramite la divisione risulta maggiormente unito - anche se la verità può far male.

La democrazia è l’individuo che “per merito” (senza scomodare il diritto alla felicità della costituzione americana) si realizza professionalmente e umanamente. Per raggiungere questo risultato, egli deve essere facilitato dallo Stato. In cambio paga le tasse e vuole che gran parte di esse, fatta salva la solidarietà nazionale, rimangano, in virtù appunto del basilare concetto democratico di merito, sul suo territorio.

Spinosissimo il tema della scuola. Si possono localizzare e migliorare le procedure di assunzione, i fondi destinati al pagamento dei docenti… si può anche dedicare spazio all’insegnamento delle tradizioni locali, ma non si dimentichi lo straordinario e  unico patrimonio culturale e intellettuale dell’Italia. Si pensi al fatto che il nostro è il solo Paese al mondo dove il latino e il greco antico vengono insegnati nelle scuole superiori, abbastanza diffusamente, mentre all’estero le due lingue “morte”  (una  paradossale superiorità… qualcosa di apparentemente inutile che serve) trovano sostanzialmente spazio a livello specialistico nelle università.