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Cacciari: "La Crimea è Russia. Terre rare? L'accordo fa schifo, ma va bene se serve a evitare altre vittime"
Il filosofo dopo l'accordo sui minerali tra Usa-Ucraina: "Il Donbass alla Russia sarebbe un gravissimo precedente"

"L'unica soluzione sono gli accordi di Minsk. Se Meloni ha davvero così buoni rapporti con Trump lavori per raggiungere questo obiettivo"
"Speriamo che, anche se attraverso loschi affari, si possa arrivare ad evitare ulteriori massacri di vite umane". Con queste parole Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, filosofo e attento osservatore dei fatti geopolitici internazionali, commenta con Affaritaliani.it l'accordo sulle cosiddette terre rare tra Stati Uniti d'America e Ucraina. "Purtroppo spesso nei conflitti, quasi sempre, le questioni di questo tipo vengono trattare e risolte su basi affaristiche, le oligarchie statunitensi, russe, europee e ucraine fanno schifo. Ma se questa è la strada per evitare altri morti accontentiamoci".
Alla domanda se l'Ucraina dovrà cedere territori, Crimea esclusa, alla Russia, Cacciari risponde in modo netto e chiaro: "Mi auguro proprio di no, sarebbe un precedente gravissimo per il diritto internazionale. Discorso a parte per la Crimea che è totalmente russa. Chiunque abbia studiato la storia sa perfettamente che se facessero un referendum in Crimea il 99% vorrebbe appartenere alla Russia. La Crimea fu regalata all'Ucraina da Chruščëv come repubblica sovietica all'interno dell'Urss, ma è russa al 99%. Per i territori del Donbass l'unica soluzione è tornare agli accordi di Minsk con una soluzione di autonomia totale modello Sud Tirolo o Paesi Baschi o Catalogna per quelle regioni dell'Ucraina orientale, che però devono restare parte dell'Ucraina e non diventare Russia altrimenti sarebbe un gravissimo precedente sul piano del diritto internazionale e la guerra continuerebbe all'infinito".
Alla domanda su che ruolo possa giocare l'Italia, Cacciari risponde: "Se Giorgia Meloni è davvero così ben vista da Donald Trump favorisca una soluzione di questo tipo. Una soluzione oscena di dare e avere di puro commercio ma che almeno evita altri morti. D'altronde le guerre hanno sempre avuto un aspetto osceno. E osceni sono gli occidentali, gli Usa e anche gli europei. Trattano queste questioni senza più alcun onore ormai, ma questo purtroppo è il mondo di oggi".
E infine l'Ucraina in futuro parte dell'Unione europea e della Nato. "E' un Paese sovrano e può fare quello che vuole, anche decidere di essere governata dai nazisti. Tutti i popoli dell'Europa orientali che erano obbligati a stare nel Patto di Varsavia oggi vogliono appartenere all'Unione europea e anche alla Nato. La realpolitik di Mosca non può evitare l'inevitabile. Al Cremlino leggano un po' Machiavelli come hanno fatto bene i cinesi e si vede da come si comportano sul piano internazionale", conclude il filosofo ed ex sindaco di Venezia.
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