Cronache

Uffici ed efficienza energetica: Italia in forte ritardo

 

Milano, 30 mar. (askanews) - Immobili ed edifici vecchi inquinano e danneggiano l'ambiente: il settore edilizio è infatti responsabile del 40% del consumo energetico mondiale e del 39% delle emissioni globali di CO2. E a pesare sono soprattutto gli uffici: più di 600 mila immobili in Italia, la maggior parte con classe energetica compresa tra G ed E."Purtroppo il nostro stock è uno stock obsoleto che per il 60% ha più di 50 anni, e quindi è un patrimonio su cui è determinante riuscire a intervenire per migliorare i consumi e di conseguenza le emissioni, come ci stanno chiedendo le istituzioni - spiega ad askanews il Prof. Andrea Ciaramella, Dipartimento ABC Politecnico di Milano -. Le tecnologie ci sono, le potenzialità anche. E' il momento di agire: abbiamo aspettato fin troppo, adesso è il momento in cui su questo patrimonio bisogna mettere mano con beneficio diciamo dei conduttori e anche dei grandi proprietari".La fotografia scattata da uno studio del Politecnico di Milano sul patrimonio immobiliare italiano a tipologia uffici è allarmante: soltanto l'8,4% sono certificati con classe energetica A. La parola d'ordine dei massimi esperti del settore - riuniti a Milano per una giornata di dibattiti e confronti promossa da CBRE Global Workplace Solutions - è decarbonizzare:"Migliorare le prestazioni energetiche dei nostri edifici ha un impatto immediato sulla decarbonizzazione. Pensate - sottolinea ancora Ciaramella - che un immobile classificato F o G ha emissioni corrispondenti in kg su mq annuo a 60-63, un immobile in classe A meno di 10. Quindi è evidente che migliorare le prestazioni energetiche è il primo passo per un impatto positivo sulla bolletta e un impatto assolutamente positivo sulle emissioni di Co2".Dalla riqualificazione delle superfici, alla coibentazione degli ambienti, dall'eliminazione dei combustibili fossili all'elettrificazione degli impianti di climatizzazione, fino alla massimizzazione delle aree per impianti fotovoltaici: un futuro a zero emissioni per il settore edilizio è un traguardo ambizioso ma possibile, grazie a una serie di soluzioni hi-tech di ultima generazione."Innanzitutto - chiarisce Andrea Bernardi, responsabile del settore PMS in Italia per CBRE GWS - iniziamo a capire la tipologia di impianti che abbiamo di fronte, quindi iniziamo con la misura dei dati principali per dedurre i consumi energetici del nostro edificio e di conseguenza proponiamo i sistemi di punta per il controllo e il monitoraggio degli edifici come i sistemi BMS o Data Analytics, con intelligenza artificiale che ci aiuta poi a dedurre delle strategie di efficientamento energetico che e ottenere i risultati che tutti ci siamo posti"Un ruolo da protagonista lo vuole giocare il settore bancario: sono sempre più massicci gli investimenti stanziati dai colossi del credito per l'efficientamento energetico di enormi patrimoni immobiliari."Abbiamo degli obiettivi di decarbonizzazione fondamentali e importantissimi all'interno del nostro piano strategico aziendale, con forti investimenti sia dal punto di vista delle risorse umane, quindi persone dedicate a questo argomento, che dal punto di vista di risorse finanziarie, dedicate ad investimenti che vanno nella direzione della riduzione delle emissioni di C02", sottolinea Davide Messina, direttore immobili Credit Agricole Italia, che puntualizza: "I tempi di ritorno dell'investimento sia da un punto di vista di beneficio economico che da un punto di vista di beneficio ambientale, lo abbiamo visto adesso dai numeri, ovviamente sostengono la bontà dell'investimento. Direi che ci stiamo arrivando tardi, secondo, me negli anni come paese, però è una necessità ed è giusto farlo, è giusto seguire questa direzione".