Culture

Un futuro da costruire: BASE Milano in dialogo con la città

 

Milano, 1 dic. (askanews) - Una grande scritta luminosa, una poesia che parla di futuro e possibilità e vuole anche rappresentare un dialogo con la città. Sebbene si viva in un periodo di musei chiusi, BASE Milano non vuole rinunciare alla propria idea di connettere arte e cultura al mondo che vive al di fuori degli spazi espositivi, alla comunità di Milano. E dunque ha lanciato "In-Between", una nuova programmazione artistica plurienneale, che si apre proprio con il messaggio luminoso. Ne abbiamo parlato con Giulia Cugnasca, direttrice operativa di BASE."Abbiamo deciso, questa volta più preparati rispetto alla scorsa volta - ha spiegato ad askanews - di lasciare un messaggio e di lasciare un'apertura, ossia la possibilità di immaginare un playground insieme alla nostra comunità. Fin dal 2016 BASE ha scelto di costruire una comunità e in questo caso lo fa con un'opera di text art, di arte pubblica, di Robert Montgomery che ci invita a immaginare un futuro. Il futuro c'è, dobbiamo costruirlo ed è nostra responsabilità costruirlo".L'installazione dell'artista scozzese inaugura una programmazione che vedrà la collaborazione in vari momenti dell'anno con artisti nazionali e internazionali, ospitati da BASE e chiamati a lavorare intorno al concetto di 'porosità'. Chiuso o aperto, pubblico e privato, centro culturale e città, casa e soglia, limite e sconfinamento."Il playground - ha aggiunto Giulia Cugnasca - diventerà la cornice di senso per tutto quello che è il public program di BASE Milano che, nonostante abbia le porte chiuse, offe i suoi spazi ad artisti di ogni genere per dare loro la possibilità di continuare la propria progettazione. Questo per noi è un passo per la creazione di una vera casa per gli artisti, ma anche per un dialogo diverso con la città".E dialogo con il proprio vicinato ci sembra essere una delle parole chiave per immaginare la ripartenza della cultura, in un modo che inevitabilmente dovrà essere più consapevole, dopo la pandemia e le lunghe chiusure.