Politica

Commissione Ue: in Italia serve informazione più obiettiva su Ue

 

Roma, 16 giu. (askanews) - L'Italia, l'Unione europea e la disinformazione è stato il tema al centro di una discussione organizzata sulla terrazza di un hotel romano dalla Commissione europea a cui hanno preso parte fra gli altri il direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Antonio Parenti, il sottosegretario all'Editoria Giuseppe Moles, l'onorevole Lia Quartapelle e Antoinette Nikolova, direttrice della Balkan Free Media Initiative. Antonio Parenti ha sottolineato l'urgenza per gli italiani di ricercare un'informazione il più possibile obiettiva sulle politiche europee. "Noi in Italia cerchiamo di spiegare costantemente quelle che sono le politiche dell'Unione europea. C'è però bisogno, non lo voglio dire in senso critico, da parte dei cittadini di volersi informare su queste politiche, di andare oltre la disinformazione che molto spesso si vede nei giornali o nei social media soprattutto di addebitare all'Unione europea tutto quello che non si è potuto fare o che non si vuole fare a livello nazionale."Spesso il semplice dato, la semplice linea di un giornale o di un personaggio pubblico che dice è colpa dell'Europa, di chi fa disinformazione, perché molto spesso sull'Europa purtroppo avviene disinformazione per cui ai cittadini io chiedo di rimanere critici nei confronti dell'Europa ma di volersi anche veramente informare su quello che l'Europa fa". Il sottosegretario Giuseppe Moles ha messo l'accento su come il governo italiano stia preparando una campagna che aiuti il pubblico a riconoscere la disinformazione."Noi abbiamo un grande vantaggio di essere un popolo estremamente critico e autocritico quindi il dubbio è sempre presente. Dall'altro lato noi come governo in realtà e anche dopo la firma delle linee guida sulla cybersicurezza ci occuperemo e io in particolare come dipartimento editoria di una campagna di sensibilizzazione contro la disinformazione e per un uso sano e consapevole di tutti gli strumenti che devono essere a disposizione e questo è il dovere di un governo, non censurare ma dare gli strumenti affinché tutti i cittadini possano avere le informazioni giuste e dalle fonti giuste".