Milano, 27 set. (askanews) - "Ecco cosa significa il metodo Mattei: niente paternalismi e atteggiamenti predatori, ma un vero partenariato, una relazione tra pari. L'Africa vista con occhi africani". Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, rispondendo a una interrogazione sui tempi di definizione del cosiddetto "Piano Mattei per l'Africa" e alle relative risorse finanziarie."In questa logica condivideremo alcune proposte con i governanti africani al vertice di Roma del 5 e 6 novembre. E con loro lo svilupperemo. Numerose le aree di cooperazione, agroindustria, transizione energetica, lotta ai cambiamenti climatici, infrastrutture, fisiche e digitali, formazione professionale, cooperazione culturale, scientifica ed accademica. Intendiamo mettere a sistema le attività che l'Italia realizza orientandole su priorità condivise e mobilitare nuove risorse non solo pubbliche. Vogliamo incrementare le joint venture per di cui il continente è ricco. La crescita è lo strumento più efficace per favorire la stabilizzazione delle aree di crisi, aggredire le cause delle migrazioni e contrastare la diffusione del radicalismo. Anche la cooperazione e lo sviluppo rappresenta un tassello importante. L'Africa è il primo beneficiario delle nostre attività. Nel continente abbiamo 400 iniziative a dono e più di 40 progetti a credito per un totale di circa 2 miliardi di euro. Ma l'Italia non può farcela da sola. Fin da quando ero Vice Presidente della Commissione a Bruxelles insistevo sulla necessità di un piano Marshall europeo per l'Africa e ancora oggi che è ancora più necessario. Occorre coinvolgere le organizzazioni e le istituzioni finanziarie internazionali come abbiamo fatto per la Conferenza di Roma su sviluppo e migrazioni".