L'agenzia britannica per la regolamentazione dei farmaci (la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency, Mhra nell'acronimo in inglese) fa rilevare che non ci sono prove che il vaccino AstraZeneca causi coaguli di sangue in chi lo riceve. La dichiarazione arriva dopo che la stessa azienda farmaceutica lo aveva puntualizzato. "Stiamo esaminando da vicino i rapporti, ma considerando il gran numero di dosi somministrate e la frequenza con cui possono verificarsi naturalmente i coaguli di sangue, le prove disponibili non indicano che sia il vaccino la causa", ha tenuto a sottolineare il responsabile per la sicurezza dei vaccini presso l'Mhra, Phil Bryan.
"Le persone dovrebbero continuare a ricevere il vaccino Covid quando gli viene chiesto". L'intervento dell'agenzia britannica arriva dopo che la stessa azienda farmaceutica aveva diffuso una nota domenica in cui ribadiva la sicurezza del suo prodotto e negava la produzione di coaguli. "Un'attenta revisione di tutti i dati disponibili sulle oltre 17 milioni di persone vaccinate nell'Unione Europea e nel Regno Unito con il vaccino AstraZeneca per il covid-19 -si legge nella nota diffusa dall'azienda- non ha mostrato alcuna evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, di trombosi venosa profonda (Tvp) o trombocitopenia in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un particolare Paese".
Secondo i dati raccolti dalla casa farmaceutica anglo-svedese, all'8 marzo ci sono stati 15 casi di Tvp e 22 di embolia polmonare tra i soggetti vaccinati nell'Ue e nel Regno Unito. Un rapporto, tiene a sottolineare AstraZeneca, "molto più basso di quanto ci si potrebbe aspettare naturalmente in una popolazione generale di quelle dimensioni, e simile ad altri vaccini covid autorizzati". Inoltre, l'azienda ha fatto notare che il numero di trombi prodotti in coloro che hanno partecipato alle sperimentazioni cliniche, pur essendo basso, è stato ancora più basso tra coloro che hanno ricevuto il vaccino e non un placebo.
Astrazeneca, procura Biella: "Sequestro del lotto in tutta Italia"
La Procura della Repubblica di Biella ha aperto un procedimento penale contro ignoti per omicidio colposo dopo la morte di Sandro Tognatti, il musicista morto la notte di sabato alcune ore dopo la somministrazione del vaccino anti Covid prodotto da AstraZeneca. La stessa procura ha ordinato il sequestro preventivo d'urgenza sull'intero territorio nazionale del lotto ABV5811, cui apparteneva la fiala di vaccino somministrata. "Il provvedimento - scrive il procuratore Teresa Angela Camelio - interviene a seguito della decisione della Regione Piemonte di sospendere "momentaneamente" la somministrazione del vaccino "AstraZeneca" rientrante nel lotto ABV5811, in attesa delle decisioni dell'Autorità Giudiziaria e della Commissione di Vigilanza del Farmaco".
"Si precisa - prosegue la Procura - che il provvedimento cautelare è stato attuato in quanto, sebbene allo stato non vi sia alcuna evidenza scientifica che permetta di stabilire con certezza la sussistenza di fattori causali o concausali tra la somministrazione del vaccino "AstraZeneca" e il decesso di Tognatti Sandro, tuttavia, la concomitanza temporale tra il decesso del predetto e la somministrazione del vaccino rientrante nel lotto ABV5811, unitamente all'assenza di patologie pregresse o concomitanti 'gravi', non può escludere - allo stato - la sussistenza di nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ravvisabilità del delitto ipotizzato".
"L'accertamento - aggiunge il magistrato - della sussistenza di tale nesso eziologico richiede necessariamente l'espletamento di un'autopsia, la quale stabilirà le cause del decesso; tali accertamenti, tuttavia, richiedono delle tempistiche che - seppur accelerate a fronte della gravità del fenomeno - non collimano con la campagna di vaccinazione, la quale è tutt'ora doverosamente in atto. Occorre quindi evitare che la prosecuzione delle relative somministrazioni sull'intero territorio nazionale possa causare ulteriori conseguenze (lesive o mortali), le quali vanno certamente evitate finché non si raggiunge completa certezza in ordine alla non riconducibilità del decesso di Tognatti Sandro alla predetta somministrazione".
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