Coronavirus
Covid, donna rischia la vita e il lavoro: "Io allergica costretta al vaccino"

La fisioterapista ad Affari: "Mi trovo nella condizione di perdere il lavoro se non mi vaccino ma risulta chiaro il rischio che correrei vaccinandomi"
Il testo del DL in merito è piuttosto chiaro: la Asl lascia 5 giorni di tempo al professionista che appare nelle liste come non vaccinato per adeguarsi al protocollo vaccinale. Dopodiché, se l’interessato non produce la documentazione utile (o il certificato di avvenuta vaccinazione o le motivazioni dell’impossibilità) la Asl accerta “l’inosservanza dell’obbligo (allora è un obbligo?) vaccinale e ne dà immediata comunicazione all’interessato, al datore di lavoro e all’Ordine professionale di appartenenza. Quindi, scatta la sospensione al diritto a svolgere prestazioni o mansioni che implicano il contatto interpersonale.
“Ho ricevuto la lettera del mio Ordine professionale il primo aprile, ho prodotto la documentazione attestante l’impossibilità a procedere con la vaccinazione. Il 9 aprile mi è arrivata un’altra lettera nonostante la risposta alla precedente e ora rischio di chiudere il mio studio. E dire che ho speso oltre diecimila euro per sanificare, qui nessuno ha contratto alcun contagio nel corso di un anno, disinfettiamo con il vapore a 170 gradi ogni cosa. È la terza volta che riapro, richiudo causa lockdown, ricostruisco il lavoro. Ora rischio di perdere, oltre al diritto alla libertà, quello alla salute”.