Coronavirus
Covid, le verità sulla missione russa in Italia: "Volevano campioni del virus"

"I militari volevano ottenere campioni del virus ma i militari italiani mi dissero di non dargliene"
Missione della Russia in Italia, le rivelazioni del direttore di una Rsa
“Sono venuti per sanificare, ma chiesero tamponi da esaminare nel loro laboratorio. I nostri militari mi dissero di impedirlo”. Lo dice il direttore di una residenza per anziani sotto richiesta di anonimato a Repubblica. "Ma so che quello che è accaduto nella mia struttura non è un caso isolato le richieste sono state fatte dai russi anche ad altre Rsa".
Come scrive Repubblica, "l’episodio dimostra per la prima volta la volontà dei soldati russi di prelevare campioni del Covid e analizzarli all’interno della loro centrale mobile: la conferma degli obiettivi di intelligence batteriologica dell’operazione “Dalla Russia con amore”, che aveva il compito principale di raccogliere informazioni sul virus, in collaborazione diretta con i centri di ricerca che hanno realizzato il vaccino Sputnik".
Il responsabile della residenza, come riporta Repubblica, aggiunge un’altra informazione importante: "So che quello che è accaduto a me non è un caso isolato, le richieste sono state fatte anche ad altre Rsa, ma l’Esercito poi si è mosso per avvisare le varie strutture". Complessivamente, spiega Repubblica, "i russi hanno sanificato oltre cento case di riposo nelle province di Bergamo e Brescia, spruzzando disinfettanti su 380mila metri quadrati di superficie. Altro personale ha assistito i pazienti nell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e in quello allestito alla Fiera dagli alpini: pochi medici e infermieri avevano esperienza di corsia, perché la maggioranza degli ufficiali erano specialisti in ricerche".
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