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Coronavirus
Essere un leader donna in Italia, con la pandemia ancora più difficile

Essere leader donne è già difficile di suo, con tutte le implicazioni del caso, che include anche maggiori discriminazioni. E il contesto pandemico non ha di certo favorito lo sviluppo della leadership femminile, si sono anzi intensificati il sovraccarico di lavoro e le responsabilità.

Il dato emerge dal rapporto La Leadership delle Donne in tempi di Covid 19, redatto da Plan International e Università Bocconi con il supporto di UniCredit Foundation. Dagli indicatori nazionali e internazionali in Italia si registrano grandi progressi in termini di presenza di leader donne in diversi settori, ma rimane ancora lunga la strada da percorrere.

Il gap di genere crea barriere che ostacolano il percorso delle donne verso la leadership in molti ambiti, dalla politica all’economia. Le donne devono sempre dimostrare le proprie capacità in misura maggiore rispetto agli uomini e sono maggiormente discriminate se occupano una posizione di dirigenza. A questo proposito, una delle partecipanti al sondaggio ha dichiarato: "Quando si parla di una donna leader, spesso la sua vita personale o la sua estetica sono più importanti della sua competenza".

Come afferma Giulia Bianchini, portavoce della ONG Plan International Italia: “Le ragazze, le adolescenti e le giovani donne sono soggette a norme sociali, compresi gli stereotipi di genere, che le discriminano. Così, fin da giovani, sono spesso scoraggiate dall’esprimere la propria opinione e, da adulte, dal partecipare alla politica, che è generalmente considerata un 'dominio maschile' ".

In un mondo sempre più digitalizzato, è essenziale essere consapevoli delle opportunità generate dalle nuove tecnologie. Le carriere in ambito STEM (Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) stanno emergendo fortemente nel mercato del lavoro del futuro. Il rapporto dimostra come le nuove tecnologie rappresentino un possibile strumento per favorire l’accesso a posizioni di leadership da parte delle donne. L'alfabetizzazione digitale, utile ad acquisire competenze digitali, rappresenta, quindi, un mezzo per progredire verso una maggiore leadership femminile. Più della metà dei partecipanti al nostro studio, era fortemente d'accordo sul fatto che istruzione e formazione siano elementi essenziali per diventare un buon leader.

Nell'era Covid, le nuove tecnologie hanno dimostrato sì, di essere indispensabili, ma anche di costituire un'arma a doppio taglio in termini di sovraccarico di lavoro professionale e domestico per le donne stesse. Dallo studio si evince come la pandemia non abbia aiutato le donne a sviluppare maggiormente la propria leadership e, l’attuale situazione di crisi può peggiorare l'uguaglianza di genere e quindi, costituire un ostacolo alla leadership femminile all’interno dello spazio pubblico.

Occorrono modelli femminili positivi a cui le ragazze, le adolescenti e le giovani donne possano guardare per poter divenire le donne leader di domani. “Le donne leaders inoltre agiscono da “role model”, un canale essenziale per modificare la cultura conservatrice nei confronti dei ruoli di genere che ancora domina le nostre società”, afferma Paola Profeta, direttrice dell’AXA Research Lab on Gender Equality dell’Università Bocconi, tra i curatori dello studio.

Le basi per una generazione economicamente più forte devono essere gettate sin dalla giovane età per fornire alle ragazze tutte le opportunità necessarie a soddisfare le proprie ambizioni e realizzare i propri diritti, oltre che il proprio potenziale. In particolare, le ragazze e le giovani donne devono essere sostenute in ogni fase della propria vita al fine di essere in grado prendere decisioni, sfidare gli stereotipi di genere e avere la possibilità di diventare le leader del domani.

Il rapporto include anche una serie di raccomandazioni, tra cui:

  1. È essenziale che le donne abbiano accesso a spazi decisionali e posizioni di leadership in ogni fase della loro vita, per costruire un mondo in cui possano prosperare nei settori della politica, nell’economia e nella società stessa.

  2. Aumentare la presenza delle donne nel settore dell’istruzione, specialmente negli ambiti legati alla transizione digitale e alle discipline STEM.

  3. Monitorare attentamente l’implementazione del lavoro flessibile in futuro, al fine di valutare i benefici e le possibili ripercussioni sull’empowerment e la leadership delle donne anche in tempi post pandemia.

  4. Implementare politiche che riducano il carico sulle donne del lavoro domestico e di cura non pagato o favoriscano una maggiore condivisione di quest’ultimo (ad esempio, congedi di paternità).

  5. Il ruolo delle nuove tecnologie può aiutare in modo esponenziale ad incrementare la presenza delle donne in ruoli di leadership, ma questo progresso deve essere considerato in un’ottica di parità di genere.

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