Ipotesi coprifuoco, bar e ristoranti: "In fumo 44 milioni di euro al giorno"
Fipe-Confcommercio: "A rischio la sopravvivenza di almeno 15.000 bar serali e 40.000 tra ristoranti e pizzerie"
Covid, Confesercenti: pmi a rischio, in gioco 270 mld consumi
"La sicurezza pubblica e' la priorita' assoluta, ma nuove restrizioni rischiano di mettere definitivamente in crisi il sistema delle piccole e medie imprese italiane. Da qui a Natale sono in gioco oltre 270 miliardi di consumi: ulteriori limitazioni all'attivita' economica si tradurrebbero nella scomparsa di migliaia di attivita' e posti di lavoro". Cosi' Confesercenti in una nota commenta le indiscrezioni sulle misure anti-contagio allo studio da parte del Governo. E lancia un appello: "Bisogna intervenire sull'economia solo se strettamente necessario, in maniera circoscritta e - soprattutto - rendere disponibili subito, fin dal primo giorno, nuovi aiuti. Interventi di sostegno certi, rapidi e adeguati, destinati alle imprese che entrerebbero in crisi per effetto delle restrizioni".
"Per evitare il peggio - sottolinea Confesercenti - serve l'impegno di tutti: da parte delle istituzioni, che devono adottare provvedimenti di sicurezza chiari e sostenibili e offrire immediatamente un sostegno alle attivita' in difficolta', senza i ritardi registrati dagli interventi precedenti; da parte delle imprese, che devono garantire le precauzioni necessarie; e infine dei cittadini, che invitiamo ad agire con senso di responsabilita', seguendo le norme di distanziamento sociale e indossando la mascherina". E incalza: "Se le imprese entrano in difficolta' e' tutto il paese che va in tilt. Pubblici esercizi, bar, ristoranti, pub, negozi, alberghi, cosi' come parrucchieri e centri estetici sono attivita' che producono ricchezza e occupazione, migliorano la qualita' della vita dei cittadini e rendono piu' sicure le nostre citta'. E favoriscono anche la vita sociale, un valore per tutti: facciamo in modo che questo bene comune non venga disperso, facendo ognuno la nostra parte".
Allarme artigiani: con restrizioni stangata per settore estetica
Anche Cna chiede che sia evitata a tutti i costi "la possibilità di una seconda chiusura" per acconciatori e centri estetici. Nuove restrizioni, infatti, rischierebbero di compromettere la continuità delle imprese e acuire il fenomeno dell'abusivismo che, solo nel 2018, ha raggiunto il 27,1% nel settore. La piaga dell'abusivismo, continua Cna, è in continua espansione nel settore dei servizi alla persona. Per questo, gli artigiani chiedono al governo di evitare "la possibilità di una seconda chiusura delle imprese del settore che dimostrano quotidianamente di operare con il massimo rispetto e rigore delle norme e dei protocolli di sicurezza e sono disponibili a confrontarsi con le istituzioni per individuare le soluzioni più efficaci".
Ipotesi coprifuoco, bar e ristoranti: "In fumo 44 milioni di euro al giorno"
Le voci che circolano da qualche ora sembrano confermare la volontà del Governo di istituire nel giro di pochissimo tempo un coprifuoco che imporrebbe a bar, ristoranti e tutti i pubblici esercizi di abbassare le saracinesche alle 21 o alle 22, fino alle 6 del mattino successivo.
“Apprendiamo con stupore e preoccupazione di questa ulteriore stretta che sarebbe il definitivo colpo di grazia per il nostro comparto - si legge in una nota di Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi - Un provvedimento che da un punto di vista meramente contabile manderebbe in fumo 44 milioni di euro al giorno e 1,3 miliardi in un solo mese. Una perdita enorme che andrebbe ad appesantire un bilancio già abbastanza tragico, se consideriamo che le stime di perdita di fatturato sull’anno 2020 vedono un calo di ben 24 miliardi di euro”.
“Gli effetti di questa misura vanno ben oltre le perdite che abbiamo stimato perché è l'intera gestione delle aziende che rischia di saltare. - continua la nota - Abbiamo già registrato una forte contrazione di clientela dovuta alla discussione sull'ultimo dpcm, una nuova misura ancor più restrittiva mette a rischio la sopravvivenza di almeno 15.000 bar serali e 40.000 tra ristoranti e pizzerie. In queste condizioni tenere aperte le aziende è impossibile. Con noi si mette a rischio una lunga filiera fatta di allevatori, vignaioli, imbottigliatori, casari, produttori artigianali e industriali. Come abbiamo già ribadito più e più volte servono più controlli e pene severe per i trasgressori, dando la possibilità alla stragrande maggioranza dei nostri imprenditori di lavorare con serietà e nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza che regolano la nostra attività in tempo di covid. La strada da seguire deve essere quella applicata per tutti i settori produttivi perché non è più accettabile colpire in maniera indiscriminata l’intero comparto!”.
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