Le femministe contro la casa di Barbie
BELLEZZA E FEMMINISMO - SPECIALE LA STORIA CHOC - Da operaia a scrittrice erotica: la società la discrimina...
Dalla politica al sociale, il Coup d'etat delle donne Carola Barbero, la pop filosofia parte da Sex and the city "Tutto questo svilimento della donna non è rinchiuso nella camera da letto di Berlusconi bensì si è diffuso in tutto il Paese come mentalità pervasiva che non possiamo nè dobbiamo ignorare". La filosofa Cristina Zaltieri è categorica nel commentare con Affari l'esigenza delle donne di ribellarsi". L'INTERVISTA
E Laura Boella: "Il problema sono le donne di oggi". L'INTERVISTA |
"Un sogno in rosa". Così il quotidiano berlinese Tagesspiegel definisce quella che è stata costruita a Berlino Ovest, ovvero una gigantesca casa delle bambole - di 2500 metri quadrati – dedicata ad uno dei giocattoli più amati dalle bambine di tutto il mondo: la Barbie. Ma le Femen non sono d'accordo e vedono questa attrazione come l'ennesimo simbolo di una visione retrò e denigrante per la donna.
Ci sono il salotto, il balcone, il letto a baldacchino, la scala a chiocciola (anche se i visitatori possono usufruire di un comodo ascensore). Il tutto dominato dal glitter e dal colore simbolo della linea di giocattoli: il rosa, appunto.
Messa in commercio il 9 marzo 1959, la Barbie visse il suo momento di maggior splendore negli anni ’90. Ideata dall’americana di discendenza polacca Ruth Handler, moglie di Elliot, presidente della società americana di giocattoli Mattel, la bambola è diventata col tempo un vero e proprio oggetto da collezione.
***********************************************************
E LA BARBIE DIVENTA KILLER
Siamo abituati a vederla col sorriso, vestita di colori pastello. Seduta sul divano della sua casa fucsia, in un clima di assoluta perfezione formale, con Ken, Skipper e cani e gatti anch'essi magicamente sorridenti. Ma per l'artista Mariel Clayton Barbie è tutta un'altra cosa. E' un'assassina seriale, una donna cannibale che conserva teste mozzate nel frigorifero e apre il torace alle amiche con un coltello da cucina. Oppure una complessata autolesionista, una donna incinta che vorrebbe abortire, una disagiata in preda ad attacchi di panico. La giovane creativa ha realizzato una serie di scatti sconvolgenti che vogliono sovvertire l'immagine ovattata e fasulla fatta circolare con insistenza dal mondo del marketing, per inserire anche la bambola "perfetta" nella realtà più cruda della vita. Le foto sono state pubblicate in anteprima mondiale sul sito degli artisti indipendenti Ufunk.
![]() Ufunk - Mariel Clayton LE IMMAGINI |