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Costume
Calendario Di Meo, le fotografie di Massimo Listri raccontano il Rinascimento
Massimo Listri calendario Di Meo 2021

L’edizione 2021 del Calendario Di Meo, progetto dell’associazione culturale “Di Meo vini ad arte”, stabilisce una speciale relazione tra Napoli e il capoluogo toscano, capitali di un nuovo Rinascimento nel segno della bellezza

Dopo lunghi e difficili mesi di pandemia causata dal Covid-19, è stata presa a malincuore la decisione di non fare la consueta presentazione "in presenza" del Calendario Di Meo, progetto dell’associazione culturale “Di Meo vini ad arte”, presieduta dai fratelli Generoso e Roberto Di Meo, che ormai da quasi 20 anni rappresenta un must dell’agenda mondana, ma anche culturale, del panorama italiano ed internazionale. Dopo la prima edizione che si è svolta a Salsa Irpina, luogo natale della famiglia Di Meo che ha una delle aziende vinicole più all’avanguardia della Campania, la presentazione si è sempre svolta in una città italiana o europea diversa. Vienna, Marrakech, Parigi, Istanbul, Lisbona, Mosca, Londra, ma anche Napoli, Milano, Palermo. Sono solo alcune delle città che hanno visto i fasti del ballo a cui è collegata la presentazione del calendario, con la sola eccezione del 2020 per ragioni ormai tristemente note a tutti. Ma questo tragico avvenimento mondiale, che pare essere arrivato al capolinea con la individuazione del vaccino, non ha certo impedito la realizzazione stessa del calendario 2021 che racconta, con l’obiettivo fotografico del grande Massimo Listri, il Rinascimento fiorentino. Un tema scelto non a caso, perché fu proprio la terribile peste del 1348 ad “aprire le porte” alla rinascita delle arti e della cultura, e della vita stessa, attraverso il periodo artisticamente più fecondo nel mondo intero: Il Rinascimento. Un movimento che ha interessato non solo il capoluogo toscano, ma anche le altri capitali italiane dell’epoca, tra cui Napoli. Quest’anno toccava proprio a Firenze "aprire le danze" del calendario Di Meo 2021, e il titolo del ballo era di ben augurante: “Re-Naissance”, Le Temps Revient (il tempo si rinnova). 

Palazzo Corsini sul Lungarno Corsini era già pronto con maggiordomi in livrea ad aprire i saloni affrescati, ancora oggi di proprietà degli eredi Corsini, per accogliere gli esponenti del jet set italiano ed internazionale, ma le misure governative, gli ormai noti DPCM, che ancora impediscono lo svolgersi di attività in presenza, hanno determinato l’annullamento della presentazione. I pochi fortunati che hanno avuto il calendario cartaceo (ma esiste già una edizione on line https://www.dimeoviniadarte.it/pages/archivio.html da scaricare gratuitamente, come del resto il calendario che non ha nessun costo, ndr) possono ammirare le opere figurative del Beato Angelico, del Bronzino e del Botticelli fino a curiosare nella Grotta di Buontalenti e nella Loggetta di Alessandro Allori. Nelle immagini fotografiche di Massimo Listri si possono percepire i silenzi della Tribuna degli Uffizi e della Sala delle carte geografiche, la solennità della Biblioteca Laurenziana e della Sala dei Gigli, fino alla sobrietà religiosa della Basilica di Santo Spirito e del Tempietto del Santo Sepolcro. A rendere tutto più comprensibile anche a chi non è storico dell’arte ci hanno pensato didascalie molto dettagliate e precise di storici, musicologi, critici d’arte, studiosi.  E’ noto a tutti, da sempre, il grande legame culturale ed artistico tra il capoluogo toscano e quello partenopeo, a partire da Eleonora di Toledo, prima moglie di Cosimo I de Medici.

Per non parlare poi delle mirabili porcellane e gouache sospese tra il Regno di Napoli e il Granducato di Toscana. Un legame continuato fino ai nostri giorni con Salvatore Ferragamo, originario di Bonito in Campania, genio creativo che decise di impiantare la sua azienda di calzature nei primi anni 30 dello scorso secolo proprio a Firenze, rendendo cosi il capoluogo toscano una delle grandi capitali della moda internazionale. ”Lo spirito che desidero possa animare questa edizione particolare della presentazione del Calendario - sottolinea Generoso Di Meo - dovrebbe riecheggiare l’ispirazione del poeta Giacomo Leopardi che, ospite a Napoli dopo una lunga residenza in Firenze, compose – suggestionato dal formidabil monte Sterminator Vesevo – i versi della Ginestra che sollecitano gli italiani a lasciar perdere le lotte fratricide e a dedicarsi ad una maggiore solidarietà, reagendo uniti alle offese della Natura matrigna. Senza illusioni sulle magnifiche sorti e progressive della Storia umana passata e futura”. Il calendario Di Meo 2021, che ha come di consueto la prefazione di Vittorio Sgarbi, quest’anno si avvale anche della collaborazione di un celebre attore napoletano, Alessandro Preziosi, che racconta in versi, ed in streaming, alcune delle bellezze artistiche e storiche partenopee realizzate da artisti fiorentini.  Il Calendario Di Meo è reso possibile, oltre che dal lavoro dell’associazione culturale “Di Meo vini ad arte”, dal prezioso contribuito degli sponsor/mecenati: Giuseppe Colombo, patron delle calze Gallo, Ranieri impiantistica e Acqua dell’Elba, profumi e altri ancora. 

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