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Celiachia, allarme dalla bocca: afte e macchie sui denti

Afte e macchie dello smalto dei denti potrebbero esseri segnali di una possibile celiachia. In occasione della Settimana Nazionale per la prevenzione della Celiachia, gli esperti sottolineano che secondo il Ministero della Salute, tra gli italiani negli ultimi anni i casi hanno avuto un'impennata del 15% passando da 148.662 a 172.197.

Ma sono molti, quelli che restano latenti se non si ricorre a un esame approfondito dell'intestino. Un aiuto concreto nell'individuazione precoce arriva anche dall'odontoiatria che,puo' scoprire alcuni sintomi della malattia, come afte e macchie dentali nella cavita' orale. Per Jacopo Gualtieri, dell'EAO (European Association for Osseointegration), "la celiachia oggi e' unanimemente considerata come una particolare malattia autoimmune in cui il disturbo intestinale e' solo la prima di una serie di reazioni immunitarie che possono colpire anche altre sedi corporee. In questo modo si spiegano molti dei sintomi extraintestinali della malattia tra cui una serie di manifestazioni cliniche rilevabili, il piu' delle volte, con un semplice controllo, eseguito dal vostro odontoiatra o igienista dentale di fiducia". In base ai dati della "Relazione annuale al Parlamento" pubblicata dal Ministero della Salute alla fine dello scorso anno, l'Italia ha fatto registrare una crescita esponenziale di persone affette da celiachia: nel triennio 2012-2014, infatti, si e' avuto un aumento totale da 148.662 a 172.197. Un'altra conferma, inoltre, arriva dall'incidenza a livello di genere, che vede la celiachia come una patologia "al femminile" con piu' del doppio dei casi di donne affette: 121.964 contro i 50.233 uomini. La sua comparsa, inoltre, non avviene piu' tanto durante l'eta' infantile (i bambini sono il 9,3%), ma si verifica sempre di piu' in eta' adulta e, parlando di numeri, come afferma anche Costantino De Giacomo, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell'Ospedale Niguarda di Milano, "data l'incidenza, i celiaci sarebbero potenzialmente circa 600.000 ma ne sono stati diagnosticati ad oggi intorno a 172.000", in quanto sono numerosi anche i casi sospetti ai quali non viene data ufficialita'. "E' chiaro dunque - conclude Gualtieri - che, come dimostrano numerosi studi clinici presenti in letteratura, la maggiore evidenza di correlazione con la celiachia si e' registrata per la stomatite aftosa ricorrente - le afte - e per le ipoplasie dello smalto - le macchie dentali. Un attento esame obiettivo del cavo orale da parte dell'odontoiatra, dunque, potrebbe rilevare la presenza di lesioni dei tessuti duri e molli o altre particolari problematiche che si associano con maggior frequenza alla celiachia, far insorgere il sospetto e avviare, quindi, l'iter diagnostico".

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