Divorzio, Cassazione: gli sms dell'amante provano il tradimento
Cassazione: "Sms all'amante sufficienti ad attribuire la colpa in un divorzio"
Gli sms dell'amante bastano a sostenere la richiesta di separazione con addebito a carico del coniuge che non ha rispettato il dovere di fedeltà. la sentenza della Cassazione conferma così la decisione della Corte d'Appello di Milano che, a proposito della separazione di una coppia 'bene' del capoluogo lombardo, "ha giustificato l'addebito per la violazione dell'obbligo di fedeltà, in ragione della scoperta, nel novembre 2007, di messaggi amorosi pervenuti sul cellulare" del marito e scoperti e letti 'attentamente' dalla moglie.
Il marito ha cercato invano di sostenere che il matrimonio era traballante da anni, come scrive Repubblica, e che la scoperta della sua relazione 'extra' aveva solo "aggravato una crisi coniugale presente da tempo". Ma la Cassazione ha obiettato che nella coppia c'era già stata una "riconciliazione" nel 2002, anno della nascita dell'ultima figlia, e che a rompere la ritrovata 'unità' era stata proprio la "scoperta dell'infedeltà" nel 2007 .
Ora l'ex marito deve versare alla ex moglie duemila euro al mese di mantenimento, e tremila euro al mese per il mantenimento dei tre figli, oltre al pagamento totale delle spese straordinarie concordate tra le parti. Per la conflittualità dei due genitori, i due figli ancora minori sono stati affidati al Comune di Milano con collocamento presso la madre.