Foto di donne che mangiano sul web. Scatta la protesta: "E' sessista"
Lasciateci mangiare come, dove e quando vogliamo. No pictures, please. Niente foto, per favore. E' questa la protesta delle donne che si stanno ribellando all'ultima moda di Facebook, nata a Londra. Scattare fotografie in metropolitana a ragazze e signore che mangiano e pubblicarle sul social network, dove è stata creata una pagina apposita: "Women Who Eat On Tube". Donne Che Mangiano In Metropolitana, appunto.
Il gruppo in breve ha raggiunto oltre 20.000 membri e le foto sono centinaia (anche se al momento risulta rimosso): donne di ogni età, etnia e status social, che addentano un panino, bevono un succo, sgranocchiano uno snack, arrotolano dei noodles sulle bacchette. Ritratte con ogni tipo di espressione facciale, che non sempre rende onore...
Il sito specifica: niente bambini, niente insulti, niente commenti cattivi o tentativi di bullismo contro le protagoniste delle foto. Il fondatore sostiene di aver visto più spesso donne che uomini mangiare in metropolitana e di avere avuto questa idea a scopo sociologico, con intenzioni ironiche e non offensive.
Ma molte donne non hanno proprio 'digerito' questa nuova moda. Così, come racconta l’Huffington Post inglese, le londinesi hanno annunciato un contro-evento per il 14 aprile, intitolato "Women Who Eat Wherever The Fuck They Want" (Donne Che Mangiano Dove C…o Pare A Loro). Le partecipanti sono pronte a organizzare un pranzo sui treni della Circle Line di Londra per rivendicare il proprio diritto ad azzannare un sandwich in metropolitana senza essere fotografate.
Due le promotrici dell'iniziativa: Sarah Hardcastle e Tracey Bird. Per loro il gruppo è assolutamente discriminatorio: "È una vergogna che le donne siano ancora nel mirino di questo tipo di humour – spiega la prima –. Sono d’accordo che mangiare in metropolitana o negli spazi chiusi non è molto educato ma in questa città ci sono persone che riescono a trovare il tempo per un boccone solo durante il tragitto in metro. Penso che le donne siano a loro modo colpevoli di questa discriminazione ma, indipendentemente dal sesso, non dovrebbe essere ok che scattare foto umilianti all’insaputa del soggetto per poi condividerle insieme a un gruppo di estranei".
