Ansia e stress? C'è la mindfulness. Ecco gli esercizi di meditazione
La mindfulness per gestire ansia e stress grazie a un approccio positivo alla vita
Di Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota
"Mindfulness significa sviluppo della consapevolezza attraverso la meditazione. E' la capacità di percepire e governare i propri pensieri. Chi è consapevole ha capacità che le persone normalmente non hanno". Così spiega ad Affaritaliani.it Davide Maria Pirovano, mind coach, trainer in PNL e fondatore dell'ecovillaggio Lumen, alla vigilia delle nuove edizioni dei suoi corsi di mindfulness a Milano, Parma e Cremona.
Che cosa significa in concreto sviluppare la propria consapevolezza?
"Partiamo da un esempio. Stiamo svegli per 16 ore al giorno e sviluppiamo pensieri di tutti i tipi, ma a fine giornata ce ne ricordiamo davvero pochi. Ognuno di noi, quando pensa, sviluppa pensieri inconsapevoli perché viene stimolato da quello che sta ascoltando e da quello che gli sta accadendo intorno, è una reazione automatica. Con lo sviluppo della consapevolezza si impara a vivere il "qui e ora", a essere più presenti nella situazione che si sta vivendo, a percepire il proprio corpo. Avere consapevolezza significa anche avere un ricordo di sé più forte. Noi abbiamo delle unità attentive a disposizione e siamo abituati a rivolgerle tutte verso l'esterno: impariamo a rivolgerle anche verso noi stessi".
Spesso la mente si ritrova avvolta in pensieri negativi.
"Sì, sono pensieri autonomi negativi, una sorta di 'rimuginio'. Quando ci accade qualcosa di spiacevole, spesso continuiamo a tornarci sopra con la mente e alla fine si produce una reazione fisiologica negativa che genera tensione, stress, depressione e arrabbiatura cronica".
Che cosa succede, invece, se accresciamo la nostra mindfulness?
"Liberarci da emozioni e pensieri negativi ci aiuta a raggiungere la nostra meta, ad andare in direzione dei nostri obiettivi. Se abbiamo una buona energia interiore, è più facile che le prove della vita, come un appuntamento di lavoro, vadano bene".
Mindfulness: Jon Kabat-Zinn (PhD, founding Executive Director of the Center for Mindfulness in Medicine, Health Care, and Society at the University of Massachusetts Medical School) negli anni '70 ha ideato e fra i primi applicato questo approccio in campo medico. Indica la "consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza momento per momento con intenzione, nel presente e in modo non giudicante". Per informazioni: LUMEN |
Praticare mindfulness è utile nei casi di depressione?
"Le persone si dividono fondamentalmente in distratte e attente: le seconde hanno anche maggiori probabilità di essere consapevoli. Chi soffre di depressione spesso e volentieri è avvolto nei propri pensieri, è 'incantato', quindi inconsapevole. Negli Anni Ottanta gli psicologi hanno scoperto che la meditazione può essere utile per le persone depresse. Infatti mindfulness significa aiutare a meditare".
Come la meditazione influisce sul nostro cervello?
"Gli studi hanno dimostrato che i grandi meditatori hanno il lobo prefrontale sinistro preponderante rispetto al destro. Questo aiuta quando si ricevono stimoli negativi dall'esterno: si riesce a non entrare in un loop negativo e si trasforma l'ostacolo in opportunità. Avere il lobo prefrontale sinistro preponderante porta infatti a bypassare l'amigdala, che è responsabile delle nostre reazioni di rabbia quando qualcosa nella vita va storto. E quando ci arrabbiamo perdiamo la capacità di essere intelligenti. Mantenere la serenità mi permette di governare invece la mia vita".
Qualche esercizio concreto di meditazione?
"Innanzitutto si può ascoltare il proprio respiro. Quando vediamo una persona tesa, infatti, la prima cosa che le consigliamo è di respirare profondamente. Più in generale, bisogna ascoltare il proprio corpo facendo un cosiddetto 'body check'. Poi ci sono altri esercizi: camminare in modo strano, per esempio, o vestirsi in modo strano. Il leggero velo di imbarazzo che si crea in questo modo ci rende più consapevoli del nostro corpo".
Che differenza c'è tra mindfulness e coaching?
"Il coaching, che è più legato anche alla PNL, è più specifico, è finalizzato a un obiettivo più definito e di solito si svolge in modalità one-to-one. La mindfulness è più generale, è un abbraccio a 360° alla nostra vita. Non solo. La mindfulness invece si pratica in gruppo e si può andare avanti a tempo indeterminato. Deve diventare uno stile di vita, come la pratica dello yoga o la scelta di un particolare regime alimentare.

Davide Maria Pirovano
