Costume
Ristorazione e coronavirus: Due italiani su tre vanno meno al ristorante

Per quattro su dieci aumenterà il food delivery
- Il 64% degli italiani dichiara di andare meno al ristorante rispetto al periodo precedente al Covid. Solo per il 4% la frequentazione è aumentata: lo rivela un sondaggio di Izi con Comin & Partners.
< >A pesare di più sono il timore del contagio (55%) ma anche le restrizioni imposte ai ristoranti (20%).Per oltre il 70% degli intervistati, il ricorso alla ristorazione a domicilio resterà invariato, rispetto ad oggi, anche una volta superata l’emergenza.
Roma, 2 ottobre 2020 – Oggi, due italiani su tre (64%) dichiarano di andare meno al ristorante rispetto al periodo precedente alla diffusione del Coronavirus. Solo il 32% continua ad andare a cena fuori come prima, mentre per un’esigua percentuale (4%) la frequentazione dei ristoranti è aumentata. In particolare, due terzi degli italiani cenano fuori, mediamente, il 61% in meno rispetto al pre Covid.
È quanto emerge da un sondaggio condotto da IZI in collaborazione con Comin & Partners, sulle abitudini degli italiani rispetto alla ristorazione nel post Coronavirus. L’indagine, da un lato, conferma le difficoltà del settore e, dall’altro, rivela l’esigenza di un ripensamento del comparto alla luce dell’aumento del fenomeno del food delivery.
Se prima del Covid oltre il 40% degli italiani amava andare al ristorante in gruppo, con amici o colleghi, oggi questa percentuale è scesa al 31%, a testimonianza del fatto che ciò a cui si rinuncia di più sono i momenti di maggiore convivialità. È aumentato, piuttosto, il numero degli italiani che va a cena fuori da solo o in coppia, passando dal 35% al 44%. In crescita del 3% anche la percentuale degli italiani che va al ristorante con la propria famiglia, al massimo però con soli quattro parenti.
Dal sondaggio emerge gli italiani vanno meno al ristorante principalmente per il timore del contagio (55%) e a seguire a causa di difficoltà economiche (25%). Pesano, tuttavia, per il 20%, anche le restrizioni imposte ai ristoranti.
Una volta terminata l’emergenza, per oltre la metà degli italiani (54%) la situazione relativa alla frequentazione dei ristoranti rimarrà invariata rispetto ad oggi, mentre per un quarto (24%) subirà un ulteriore calo. Il 21% del campione intervistato si dichiara invece ottimista e crede che, superato questo difficile momento, andrà addirittura di più al ristorante rispetto al pre Covid.
Ma quali saranno le principali tendenze che influiranno, in futuro, sul settore della ristorazione? L’indagine analizza, in particolare, com’è variata la propensione degli italiani al food delivery e rileva che, a seguito del Coronavirus, per il 38% è aumentata mentre per il 39% è rimasta come prima.
Per circa tre italiani su quattro (73%), inoltre, con il passare dell’emergenza il ricorso alla consegna di cibo a domicilio rimarrà invariato, rispetto ad oggi, mentre per quasi il 20% del campione intervistato aumenterà.
Dati, questi ultimi, che indicano come la modalità del food delivery sia destinata a consolidarsi, imponendo quindi al settore della ristorazione un ripensamento complessivo sulle nuove priorità.
"I dati del sondaggio riflettono il grande cambiamento di vita degli italiani, una vita che, fino ad oggi, si è fondata attorno ai principali luoghi di socialità e convivialità, in primis i ristoranti, da sempre, la 'casa fuori casa' dei nostri connazionali” ha dichiarato Aldo Cursano, vicepresidente Fipe. “Il sondaggio rileva una crisi nella tenuta di un sistema che non coinvolge soltanto il settore della ristorazione in sé ma anche il patrimonio di accoglienza e di rapporti umani che identifica la vera anima del Paese, e che la pandemia ha fortemente indebolito".
Il sondaggio è stato effettuato sui residenti in Italia e il campione ha incluso 1052 persone, intervistate in modalità Cati-Cawi e stratificate con ponderazione vincolata per sesso, classi d’età, regione di residenza. Le Interviste sono state realizzate tra il 16 e il 21 settembre 2020.