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Costume
Unesco e Onu: istruzione pilastro di pace

di Paola Serristori

 

 

L’istruzione, e di conseguenza la cultura, è il pilastro della costruzione della pace nel mondo e del benessere anche economico. Nel tempio della cultura che è l’UNESCO la 40esima Conferenza generale, che deve approvare il programma di interventi e relativi finanziamenti, sta lavorando sino al 27 novembre con questo mandato, che il Direttore generale Audrey Azoulay aveva anticipato ad Affari sarebbe stato centrale nella sua guida dell’istituzione internazionale. A rafforzare l’impegno a cui sono chiamati i 193 Stati aderenti e gli 11 membri associati, sotto la presidenza dell’ambasciatore turco Ahmet Altay Cengizer, da New York è arrivato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, che ha sottolineato: “L’istruzione è un pilastro essenziale per raggiungere i nostri obiettivi entro il 2030. E siamo in ritardo.” Il segretario generale dell’Onu ha felicitato l’azione dell’UNESCO in campo etico sia nella scienza che nella tecnologia, in particolare nell’orientamento dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Martedì 19 novembre, nel quartiere generale UNESCO di Parigi si terrà il Forum di oltre 140 ministri della Cultura, che discuterà come tradurre l’input internazionale nelle politiche di governo di ogni Paese, incentivando la cultura come strumento fondamentale, includendo la valorizzazione del patrimonio e la diffusione negli spazi pubblici, per uno sviluppo durevole.

È bene ricordare che gli abitanti del pianeta Terra stanno vivendo a credito dal giugno scorso, poiché la richiesta ed il consumo di beni necessari sono superiori alle risorse. La crisi climatica, che non è soltanto l’aumento della temperatura, ma lo sconvolgimento dei cicli produttivi delle colture, la malattia o l’estinzione di specie viventi fondamentali per l’impollinazione ed il mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema, lo sviluppo di altre specie dette “aliene” dagli scienziati e che sfuggono al contrasto degli antibiotici più potenti, la sovrappopolazione del continente africano, le guerre per il potere religioso… L’elenco dei problemi è lungo. Davvero la formazione delle nuove generazioni nella consapevolezza dell’importanza della conoscenza per creare un progresso a vantaggio di tutti può salvare il mondo.

Per riordinare il caos in cui periodicamente le società rischiano di cadere, l’UNESCO funziona come un eccezionale laboratorio di idee: “Le soluzioni dei problemi dell’umanità – ha ribadito il direttore generale dell’UNESCO Azoulay – travalicano i confini e sono basate sulla cooperazione, la solidarietà, il multilateralismo.” Contro la chiusura delle coscienze, l’individualismo ottuso, Azoulay ha ancora lanciato l’appello “alla nostra responsabilità, affinché il multilateralismo sia efficace nella realtà di ogni giorno e dimostrando che può condurre a vite migliori.”

Il multilateralismo invocato è la riflessione sull’ascolto e l’interpretazione delle problematiche, l’opposto del relativismo che considera a priori una formula, un giudizio, una decisione valida per tutti i casi. Per tradurre nell’immediato questo input, la Conferenza ha dato spazio all’incontro (RE)GENERATION tra i rappresentanti politici e le delegazioni di giovani, che hanno chiesto più azioni sul cambiamento climatico e sulla tecnologia al servizio dei popoli.

Audrey Azoulay, che nella sua personale lunga esperienza ha un precedente mandato come ministro francese della Cultura, richiama gli Stati membri all’importanza dell’istruzione “pietra miliare della pace. Noi dobbiamo non solo correggere le carenze e le inegualità di istruzione, ma anche migliorare la nostra direttiva del sistema educativo mondiale nel futuro, per predisporre la migliore ed efficace base di un reale sviluppo sostenibile.”; insiste sulla nuova sfida dell’intelligenza artificiale “per sviluppare una visione condivisa di problemi etici legati al suo sviluppo, disegnandolo col nostro network di esperti, con la nostra abilità ad impegnarci in riflessioni filosofiche e nella nostra legittimità politica per lanciare una conferenza mondiale sul tema, così largamente auspicata.”

 

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