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Costume
Venezia, notte in una quasi prigione per chi fa il bagno in Laguna

'Si rischia pure una notte in prigione se a Venezia vuoi fare il bagno nel Canale’ è questa la risposta della Municipalità di Venezia per difendersi dall’attacco di orde di turisti famelici di selfie e incuranti delle norme di buona convivenza e sicurezza.

 

A mali estremi, estremi rimedi sembra voler dire la città che, con i suoi 26 milioni di turisti all’anno detiene , probabilmente, il record delle città italiane più visitate. 

Onore e decoro per la città di Giacomo Casanova che ora rischia non solo di sprofondare nell’acqua ma pure di venir soffocata dagli eccessi dei vacanzieri giornalieri. Ed allora, prima che sia troppo tardi, meglio tutelarsi nella maniera più severa possibile. 

 

Venezia si difende. 25 milioni di turisti all'anno.

Basta stare alla mattina di un qualsiasi giorno nella piazza della stazione di fronte ai canali per vedere le orde di gitanti armati di cellulari, aste tira selfie e zaini pieni di qualsiasi tipo di cibo e bevanda oltrepassare incuranti i tornelli posti per rallentare solo un poco i flussi. Non si fa fatica a capire che la città, dichiarata Patrimonio dell’Unesco, non è in balia solo della marea marina ma pure della marea umana.

 

Dopo aver registrato ogni giorno migliaia di ‘visitors’ sdraiati in ogni luogo ecco predisposta una multa di cento euro per chi approfitta malamente delle panchine, vi si sdraia e magari dorme a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Basta trovarsi alla mattina di un qualsiasi giorno nella piazza della stazione di fronte ai canali per vedere le orde di gitanti armati di cellulari, aste tira selfie e zaini pieni di qualsiasi tipo di cibo e bevanda oltrepassare incuranti i tornelli posti per rallentare, solo un poco, i flussi. Subito si capisce che la città, dichiarata Patrimonio dell’Unesco, non è in balia solo della marea marina ma pure della marea umana.

Ben 200 euro di multa se si fa picnic abusivamente in una zona proibita. 

In fondo è anche poco se paragonato a quello che, in un abuso analogo, potrebbe capitare a Singapore, multa e possibilità di andare in galera.

Venezia si difende. Un bagno nel canale costa 500 euro di multa

 

E se il caldo gioca brutti scherzi e qualcuno, come già fatto, si vuole buttare in un canale non per suicidarsi ma per rinfrescarsi, deve sapere che il bagno gli potrebbe costare quasi 500 euro. 

Ma l’Amministrazione chiede con forza che un reato di questo genere possa essere punito con una notte in carcere. Non certo nei Piombi, le temute prigioni costruite nel sottotetto del Palazzo Ducale, dove vennero ospitati tanti personaggi illustri tra politici dissidenti e malavitosi, e lo stesso Casanova, ma in una normale cella per smaltire magari i fumi dell’alcool.

Queste le intenzioni che pero’ si scontrano con la realtà delle leggi italiane che, se sono molto flessibili con i reati dei migranti clandestini, figuriamoci con i turisti. 

Non si può certo ‘sequestrare’ un americano solo perché, imbottito di birre e panini, si butta nel Canal Grande. E così ci si immagina una stanza/cella costruita ad hoc dove tenere i più eccitati aspettando che passino i fumi dell’alcol magari facendogli vedere filmati di arte e cultura veneziana.

Insomma, come al solito, una misura all’italiana. Una notte in prigione certa, certissima la notte , anzi molto probabile e nemmeno forse tanto. 

L’importante è che si faccia una legge, poi che venga rispettata è tutto un altro film. 

Alla faccia della bellezza della città dei Dogi che, sospira annoiata, dall’alto della sua storia secolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Tags:
veneziagiacomo casanovai piombi





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