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Costume
Washington. Chiude il museo della stampa e apre quello dello spionaggio.
Foto IPA

Sarà un segno dei tempi o solo un triste segno del destino ma sta di fatto che uno dei simboli della stampa mondiale, il Newseum di Washington, chiuderà i battenti il prossimo 31 gennaio di quest’anno.

E, ironia della sorta, quasi in contemporanea con l’inaugurazione, sempre nella Capitale, del Museo dedicato allo spionaggio. Dall’informazione libera alle informazioni segrete.

 

Nonostante i motivi della chiusura siano molteplici e legati soprattutto alla mancanza di fondi scaturita dalla crisi economica del 2008, lo stop fa riflettere sul momento delicato che l’informazione, in particolare la carta stampata, sta vivendo da qualche anno.

Il Museo della stampa a Wahington chiude a fine anno

La crescita esponenziale dei media online ha messo a nudo i limiti di tutto i giornali cartacei che sempre di più appaiono fuori tempo e inadeguati alla velocità informativa del mondo internet e social. Ma la storia dell’informazione visibile al museo rappresenta un patrimonio simbolo di libertà .

 

Per la portavoce del Newseum, Sonya Gavankar, la chiusura è da porre a carico alla crisi economica ‘esplosa un anno dopo la decisione del board del Museo di lasciare il piccolo edificio in Virginia per spostarsi nel lussuoso e costoso palazzo ( 430 milioni di euro,7 piani e 23000 mq) nella Capitale. Non avremmo mai immaginato che subito dopo il nostro trasloco si sarebbe scatenata una crisi economica mondiale lunga oltre un decennio. E gli anni difficili hanno avuto riflessi negativi sulle donazioni al museo che ci hanno provocato continui deficit’.

 

Ancora più triste la vicenda se si considera che attualmente il Newseum occupa nella città una posizione prestigiosa, tra la Casa Bianca e il Campidoglio e riceve oltre 10 milioni di visitatori all’anno.

Ma tutto ciò sembra non bastare alla sacra legge del business.

 

Altra domanda che i responsabili del Newseum si chiedono perché un museo ’simbolicamente’  così importante sia una delle poche istituzioni museali a non essere sostenuta finanziariamente dal Governo Federale. Governo che invece sostiene la maggior parte dei musei della città.

Il Museo della stampa a Washington chiude a fine anno

Segno dei tempi che fa riflettere anche perché il Newseum costituisce un vero parco di attrazione sia per tutti coloro che lavorano nel variegato mondo dell’informazione sia per la gente comune che si nutre quotidianamente di informazioni.

 

Nelle sale del museo si passa, fino a fine anno, da una vasta galleria che presenta le pagine dei periodici più importanti del Paese, ad un pezzo vero del muro di Berlino accompagnato dai servizi televisivi a documento della storica giornata.

 

Quindi, con informazioni, fotografie dell’epoca , documenti originali e interviste esclusive si entra in un percorso di come sia cambiato negli ultimi 500 anni il modo di informare.

Un viaggio unico nella storia del giornalismo.

 

Come pure, molto impressivo, il Journalists Memorial, il muro dove sono incisi i nomi degli oltre 2000 giornalisti assassinati dal 1836, compreso quello di Jamal Khashoggi, assassinato in Turchia nell’Ambasciata del suo paese.

 

Che fine farà il tesoro museale del Newseum?

La collezione del Museo, insieme alla foto che hanno vinto negli anni i Premi Pulitzer, rimarrà per un tempo ancora non stabilito, in un magazzino del Maryland, in attesa come sostiene fiduciosa la portavoce del museo’ di incontrare una nuova sede a Washington o in qualsiasi altra parte’.

 

E tutti, giornalisti e non, si augurano che il patrimonio di libertà della stampa, i documenti che hanno informato il mondo e creato libera opinione possa presto trovare presto la collocazione che si merita.

 

 

 

 

 

 

 

 

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