Weinstein e Asia Argento: quanti "predatori sessuali" nascosti in ufficio?
Weinstein, Asia Argento e i milioni di "predatori sessuali" nei luoghi di lavoro: perché tanta omertà?
di Cinzia Mammoliti, criminologa, scrittrice e coautrice del progetto "La violenza psicologica uccide. Fermiamola ora" di Global Humanitaria Italia Onlus
È noto che spesso nel mondo del cinema, e in altri affini, per occupare determinate postazioni o interpretare certi ruoli si debba "pagare un dazio" soprattutto se appartenenti al sesso femminile e piacenti. È una dinamica orribile ma esiste da sempre e chi entra in determinati contesti ha spesso ben noto il rischio che corre.
Weinstein è solo la punta di un iceberg di un fenomeno che ha delle implicazioni legate alla violenza psicologica, un problema di dimensioni enormi ma molto sottovalutato perché il più delle volte difficilmente la vittima ne può rendere testimonianza con segni concreti. Proprio per i confini labili del fenomeno, al contrario di quella fisica, la violenza psicologica non ha manifestazioni chiare o ben definite, e ogni caso, sebbene accomunato da alcuni segnali, ha una sua specificità. Nella vicenda raccontata da Asia Argento la violenza non è fisica ma si è compiuta a livello psicologico.
I predatori sessuali in contesti professionali a dominanza femminile sono milioni. La leva emozionale maggiormente utilizzata per soggiogare le vittime è la paura. Se non sottostai non avrai il posto, o il ruolo, se non sottostai non farai carriera, se parli verrai estromessa e così via. E di questa forma di violenza psicologica sono vittime anche gli uomini. Inclusi gli attori. Il polverone che si è generato in questi giorni è uno dei tanti ad opera dei vari abusanti in circolazione che approfittano della posizione che ricoprono per manipolare gli altri. Mi ha sorpresa molto di più però l'incredibile omertà di numerosi soggetti. Una persona ha parlato e il vaso di Pandora ha tracimato. Anche chi tace a mio avviso concorre all'abuso ed è complice. Sarebbe interessante andare più a fondo dell'omertà che gravita intorno a certi mostri.