Cronache
Mauro Morandi:"A Budelli non ho detto addio. Robinson Crusoe? Sono più Ulisse”







"Sono sempre stato un ribelle. Ora di Budelli mi manca l'immersione completa nella natura. Alberi, fiori, mare, silenzio"
Ora a La Maddalena come sta passando le sue giornate?
Vivo in un appartamentino molto confortevole. Negli ultimi mesi a Budelli mangiavo solo cibo in scatola perché il frigorifero era senza corrente. Sono circa 14 giorni che sono qui a La Maddalena e non ho ancora aperto una scatoletta, e posso fare la doccia calda. Per il resto, vado a fare delle lunghe passeggiate. Non frequento il centro, passo più tempo a casa
E la sua famiglia…
Ho 3 figlie che vivono a Modena. Purtroppo per via della pandemia non le vedo da due anni, prima andavo a trovarle due volte l’anno. Ma spero di riuscire quest’anno
Che cosa ha lasciato a Budelli?
L’immersione completa nella natura. Alberi, fiori, mare, silenzio. Io in realtà non credo di essere un Robinson Crusoe. Robinson Crusoe voleva tornare, io no. Io al massimo mi riconosco in Ulisse che viaggiando andava alla ricerca di sé stesso. E’ lo stesso che faccio io a Budelli, dove il silenzio ti permette di pensare molto, di leggere
Legge molto? Qual è il suo libro preferito?
L’ho sempre fatto, sin da bambino. Il libro che mi ha aiutato di più è un piccolo volume di Ernst Junger, il “Trattato del ribelle”. Rispecchia un po’ tutto il mio percorso di vita. Son sempre stato un ribelle da quando ero giovane. La prima volta che scappai di casa avevo 9 anni. Nella scuola dove insegnavo, negli anni Settanta, facevo fare ginnastica con la musica, quello che ora fanno tutte le palestre. Ma all’epoca era proibito, perciò ogni settimana ricevevo una lettera di diffida da parte del preside, fino a quando non mi sono rotto le scatole e sono andato in pensione.