Cronache
A Cuba storico incontro tra il Papa e Fidel Castro
La vita "autentica" è quella fondata "nell'impegno concreto col prossimo". Papa Francesco, da ieri a Cuba per un viaggio apostolico che lo porterà anche negli Stati Uniti, ha celebrato davanti a oltre 500mila persone la messa nella Plaza de la Revolucion a L'Avana, in cui ha messo in guardia dalla facile tentazione del cadere nel 'servizio che si serve'. Il Pontefice ha dunque incentrato tutta la celebrazione sul concetto di servizio. "L'invito al servizio - ha avvertito - presenta una peculiarità alla quale dobbiamo fare attenzione. Servire significa, in gran parte, avere cura della fragilità. La grandezza di una nazione si misura dal servizio ai più deboli". E ha concluso la sua omelia con un messaggio 'politico': "Non si servono le ideologie, ma le persone. Chi non vive per servire, non serve per vivere".
Dopo la messa, l'incontro forse più atteso della permanenza sull'isola: quello con Fidel Castro. I due si sono visti a casa del leader rivoluzionario dopo la messa, come ha rivelato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Il colloquio tra i due è durato tra i 30 e i 40 minuti, era presente la moglie di Fidel e sono stati toccati in particolari temi ambientali.
Il Papa ha regalato al Lider Maximo una copia dell'enciclica 'Laudato si'' e alla sua esortazione apostolica 'Evangelii Gaudium', ma anche altri due libri, di cui uno su rapporto fra umorismo e fede. Fidel, da parte sua, ha regalato al Santo padre il libro intitolato 'Fidel e la religione', intervista realizzata a Castro nel 1985 dal teologo brasiliano Frei Betto. Con dedica: "A papa Francesco in occasione della sua fraterna visita a Cuba. Con ammirazione e rispetto da parte del popolo cubano". Dopo aver fatto visita a Fidel, Francesco si è recato al Palacio de la Revolucion, dove ha incontrato Raul Castro: il loro colloquio ufficiale è durato 50 minuti.
La giornata del Papa. Oggi per Francesco, è stato dunque il giorno di Plaza de la Revolucion nella capitale dell'isola caraibica. Alle 9 ora locale (le 15 in Italia), sotto la gigantografia stilizzata di Che Guevara, Bergoglio ha iniziato a celebrare la messa. Un evento molto atteso dal mondo e dai cubani. Dietro l'altare, campeggiava una gigantesca scritta 'Misionero de la Misericordia', con foto in bianco nero del Papa e di Madre Teresa di Calcutta intenti ad accarezzare bambini malati. Al lato opposto della vastissima piazza, tra bandiere vaticane e cubane al vento, un enorme manifesto del Cristo della Misericordia con le parole 'Vengan a mi' rivestiva i 20 piani della biblioteca nazionale. In prima fila per partecipare alla messa anche il presidente di Cuba Raul Castro e la presidente dell'Argentina Cristina Kirchner.
Plaza de la Rivolucion, intitolata a José Martì, padre dell'indipendenza di Cuba dalla Spagna, è un luogo fortemente simbolico del Paese. È stata teatro di grandi adunanze, e può contenere circa 600 mila persone. Qui Fidel diede al popolo cubano la notizia dell'uccisione del Che da parte dei militari della giunta di La Paz, che si erano fatti sicari per conto della Cia in Bolivia l'8 ottobre 1967.
Al termine della funzione Papa Francesco ha tenuto l'Angelus domenicale, durante il quale ha pronunciato un appello per la pace in Colombia. Proprio all'Avana, infatti, si stanno svolgendo da alcuni mesi i negoziati fra i guerriglieri delle Farc e il governo di Bogotà. Nel pomeriggio poi la visita di cortesia al presidente Raul Castro nel Palazzo presidenziale, con il colloquio privato tra i due, e quello bilaterale tra la delegazione vaticana con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e i rappresentanti del governo.
Il programma della giornata è proseguito anche la celebrazione dei Vespri con il clero locale nella cattedrale dell'Avana e il saluto ai giovani nel Centro culturale padre Felix Varela. E a quest'ultimi papa Francesco ha detto: "Non smettete di sognare come invece hanno fatto molti vostri coetanei in Europa".