Cronache

Addio a Ettore Mo, storico giornalista e reporter di guerra: aveva 91 anni

Di Redazione Cronache

Per oltre mezzo secolo al Corriere della Sera, il giornalista ha documentato con i suoi reportage i principali conflitti internazionali degli ultimi decenni.

È morto Ettore Mo, leggenda del giornalismo e inviato di guerra

Il mondo del giornalismo ha perso una delle sue icone più illustri, Ettore Mo, giornalista, inviato di guerra e scrittore di fama mondiale. Ettore Mo è deceduto all'età di 91 anni, come annunciato dal Corriere della Sera sul suo sito ufficiale.

Nato a Borgomanero nel 1932, Ettore Mo ha iniziato la sua straordinaria carriera giornalistica negli anni '60 presso la sede di Londra del Corriere della Sera. Da lì ha intrapreso un percorso che lo ha portato a diventare uno dei più rinomati inviati di guerra del quotidiano.

A partire dalla fine degli anni '70, Mo ha intrapreso la sua straordinaria attività di corrispondente di guerra, coprendo i conflitti internazionali più significativi dei decenni successivi. Dai pericolosi territori dell'Iran all'Afghanistan devastato dalla guerra, dalla Jugoslavia dilaniata dai conflitti alla Cecenia, al Pakistan e all'India, Ettore Mo ha raccontato questi drammatici eventi attraverso i suoi reportage coraggiosi e toccanti. Le sue parole hanno portato i lettori nel cuore degli scontri, catturando l'essenza dei momenti più cruciali della storia contemporanea.

Non solo un giornalista straordinario, ma anche un esperto intervistatore, Ettore Mo ha avuto l'opportunità di dialogare con i più importanti protagonisti del secolo scorso, gettando luce sulle loro storie e sulle sfide globali che hanno affrontato. Tra le sue opere più memorabili, va menzionata l'intervista a Luciano Pavarotti, in cui il grande tenore modenese condivise a cuore aperto la sua lotta contro la malattia.

La notizia della sua morte ha scosso molti dei suoicolleghi, tra cui la nota giornalista e autrice televisiva Milena Gabanelli che su X scrive: "Un compagno di viaggio, un amico e maestro. Da lui l’insegnamento più grande: imparare a raccontare senza aggettivi. Ci ho provato. Stasera sul tuo lago Maggiore fa un po’ più buio..”.