Cronache

Alpini al contrattacco, pioggia di querele per diffamazione. "Solo l'inizio"

Dopo che la Procura ha archiviato il caso sulle presunte molestie al raduno di Rimini, ora fanno causa a chi gli ha puntato contro il dito senza avere prove

Alpini al contrattacco: "Non siamo dei molestatori"

La vicenda delle presunte molestie da parte degli alpini al raduno di Rimini si è conclusa con un'archiviazione da parte della Procura che in mancanza di prove certe ha chiuso il caso. Ma paradossalmente adesso la questione si è ribaltata, ora sono infatti le penne nere - si legge sul Giornale - a chiedere giustizia e sono partite le querele per diffamazione per chi gli ha puntato il dito contro senza portare prove certe di quanto avvenuto. Gli alpini hanno deciso di passare alle vie legali querelando per diffamazione quattro persone responsabili – secondo l’Associazione nazionale degli alpini – di aver offeso l’intera categoria.

A diffondere la notizia è l’edizione riminese del Resto del Carlino spiegando - prosegue il Giornale - attraverso il portavoce di Ana Massimo Cortesi che, a oggi, «le persone querelate sono un politico, un giornalista e due soggetti che hanno offeso il corpo e l’associazione, rappresentando tutti gli alpini come ubriaconi e molestatori». Secondo quanto reso noto da Ana, «a due il provvedimento è già stato notificato, agli altri arriverà a giorni». Infine la promessa: «Siamo solo all’inizio». Prima di passare alla controffensiva legale l’associazione aveva atteso alcune settimane, in modo che la vicenda giudiziaria sulle presunte molestie avvenute fra il 5 e l’8 maggio scorsi nella città romagnola fosse chiarita.