Attentato a Ranucci, Piantedosi: “Colpita la libertà di stampa”. In 5 anni oltre 700 intimidazioni contro i giornalisti - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:23

Attentato a Ranucci, Piantedosi: “Colpita la libertà di stampa”. In 5 anni oltre 700 intimidazioni contro i giornalisti

Il ministro dell’Interno riferisce sul caso che ha coinvolto il conduttore di Report e la sua famiglia. Intimidazioni in calo durante l’attuale legislatura, ma resta alta l’incidenza di minacce legate a tensioni sociali e politiche

di Arianna Conti

Attentato contro Ranucci, Piantedosi parla alla Camera: allarme libertà di stampa e 718 minacce ai giornalisti in 5 anni

L'attentato contro il conduttore di Report Sigfrido Ranucci e la sua famiglia “rappresenta un attacco non solo alla persona, ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia”, ha affermato il ministro dell'Interno Piantedosi in un'informativa urgente alla Camera.

“Chi utilizza questo grave atto intimidatorio per adombrare una qualche responsabilità del governo offende la verità e le istituzioni, con scarso senso dello Stato” continua il ministro, che aggiunge:  "Il quinquennio 2020-2024 ha registrato 718 episodi (intimidazioni nei confronti di giornalisti, ndr) con una media di circa 143 eventi all'anno. Il picco si è avuto nel 2021, con 232 eventi e il dato più basso nel 2023 con 98 episodi. Il maggior numero di episodi, quindi, si è verificato quando non era in carica questo Governo, mentre nell'attuale legislatura si è registrato un calo".

"Esaminando le tipologie prevalenti delle minacce" contro i giornalisti "è possibile distinguere le matrici principali delle intimidazioni: quella della criminalità, organizzata e comune, quella di natura socio-politica, ed una terza generica, che ingloba tutti i casi rimanenti" ha spiegato. 

"Nel quinquennio le maggiori occorrenze si sono verificate per motivi di tipo socio-politico, come quelli riconducibili a eventi di piazza, manifestazioni pubbliche, sportive o altri contesti similari. La 'matrice socio-politica' è dunque da intendersi in una accezione molto ampia nel senso che l'intimidazione è stata realizzata in connessione con i principali temi del dibattito pubblico, con motivazioni di diversa natura e con vari livelli di gravità. Anche guardando i dati dal punto di vista della matrice - ha continuato - , emerge che, nel periodo 2020-2024, il maggior numero di atti intimidatori a sfondo socio-politico si è verificato nel 2021 con 113 episodi, a fronte dei 40 del 2023, anche in questo caso, l'anno con il calo più marcato".

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