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Cronache
Bari, Decaro non convince più: commissariamento inevitabile
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Mafia a Bari, commissariamento inevitabile: ecco perchè la narrazione Decaro-Emiliano non convince più

La situazione politica a Bari e in Puglia si fa pesante e questo dopo le note vicende che hanno portato la magistratura ad arrestare 130 persone e a far considerare il ministro dell’Interno di far sciogliere il consiglio comunale del capoluogo per infiltrazioni mafiose. Ne abbiamo scritto dettagliatamente più volte, ad esempio qui:

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e anche qui:

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Il punto è che dopo la manifestazione di Michele Emiliano e Antonio Decaro di sabato scorso a Bari c’è stato un omicidio. Si tratta di Raffaele, detto Lello, Capriati che va a rompere pericolosamente la pax delle cosche baresi. Quello di Lello Capriati, figlio di Sabino e nipote di Tonino, che è condannato all’ergastolo nel processo Dolmen, è un omicidio importante, un segnale che la tregua che regnava da qualche tempo è finita. I Capriati hanno la loro base nel centro storico, in quella Bari Vecchia che si riconnette alla vicenda di Decaro, nel senso che è una prova ulteriore che le cose a Bari non vanno secondo la narrazione di Decaro, supportata improvvidamente da Emiliano e che il ministro Piantedosi ha fatto bene ad avviare la procedura per determinare se ci sono le condizioni dello scioglimento.

L’esecuzione di Lello Capriati è il segnale che qualcosa si è rotto nell’equilibrio che regnava in Puglia e nello specifico a Bari. Un altro episodio è però accaduto a Taranto, dove è scoppiata una rissa in strada tra famiglie concorrenti. In questo clima di intimidazione sono poi previste le primarie del Pd barese che, a questo punto, sarebbe meglio rimandare ad altra e più consona data.

La Schlein non ha niente da dire? Insomma, alla luce di questi fatti, si va modificando il quadro dinamico dell’evento di sabato scorso in cui Emiliano, presidente della Regione Puglia, disse di aver portato il sindaco di Bari Decaro da una sorella (incensurata) del clan Capriati per proteggerlo. Poi la toppa peggiore del buco con la negazione del fatto da parte di Decaro, conferma di Emiliano e successiva comparsa di una foto con un’altra sorella e la nipote del boss Capriati (incensurate). Ed ora l’omicidio. C’è quanto basta perché Emiliano e Decaro chiariscano al più presto il senso di quanto è stato raccontato.

Fermo restando che a questo punto il commissariamento del comune di Bari appare non solo invitabile ma necessarissimo e deve avvenire al più presto proprio in nome di quella legalità che il presidente e magistrato (ancora in carica) dice di sostenere insieme al suo sindaco sotto scorta.

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