Cronache
La Bonev mentì: risarcita la Pascale. Ciancimino-bis per Travaglio e Santoro













L'attrice bulgara Michelle Bonev accusò in tv Francesca Pascale di mentire sulla sua relazione con Berlusconi e di essere in realtà omosessuale
Tutto inventato. Risarcimento, tante scuse, ma niente titoloni. Può essere riassunto così l'epilogo della vicenda che vedeva contrapposte l'attrice bulgara Michelle Bonev e Francesca Pascale, attuale compagna di Silvio Belrusconi, accusata di mentire e di essere in realtà omosessuale.
Ma andiamo con ordine. Per capire di che cosa stiamo parlando bisogna risalire all'autunno del 2013, in pieno clima "bunga-bunga, quando la Bonev occupava le copertine dei giornali con le sue dichiarazioni contro la Pascale, accusata di mentire sulla sua relazione con Berlusconi, definita "di facciata", in quanto lesbica. "Abbiamo avuto una relazione sentimentale noi due", raccontava la showgirl bulgara nel salotto di Michele Santoro, “Servizio pubblico”, mentre Marco Travaglio diceva che no, quella non era un'inutile incursione nella vita privata del premier ma denuncia sociale e politica nei confronti del potere.
E così la Bonev, che aveva raccontato di essere scesa a compromessi con l'ex Cavaliere per ottenere finanziamenti per i suoi film, piangeva a favore di camera e gettava fango sulla Pascale mentre l'attuale direttore del Fatto Quotidiano argomentava che “è interessante sapere se l’immagine del Berlusconi fidanzato è vera o non è vera” e che tutto sommato non era neppure importante che le cose che diceva la Bonev fossero vere o false, ciò che era rilevante era che “tutto è verosimile”.
Già qualche mese dopo Santoro, in seguito a una transazione legale con la Pascale, chiese formalmente scusa, e in questi giorni è toccato alla Bonev. La signora è stata infatti costretta a scusarsi e a risarcire con 50 mila euro la diffamata compagna del leader di Forza Italia, che ha ritirato l'altra querela, quella per stalking, nei confronti della donna.
Insomma, la Bonev si era inventata tutto, probabilmente per avere i suoi 15 minuti di notorietà, prontamente offerti da Santoro e Travaglio. Solo che, ora che la vicenda si è chiusa a favore della Pascale, nessuno ha pensato di darne notizia.
L'unico è stato il Corriere della Sera, in un trafiletto nelle pagine della cronaca romana ripreso dal Foglio di Claudio Cerasa, che fa il parallelo con la vicenda di Massimo Ciancimino, anche lui largamente intervistato dalla coppia Santoro-Travaglio. Sugli altri quotidiani nulla. Evidentemente una notizia vera vale meno di una verosimile.