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Vita da Conclave, tra divieti e prescrizioni anti mal di pancia. Regole e trasgressioni
Finestre chiuse, niente giornali e tv. Ma non tutti i cardinali rispettano il protocollo...

foto Lapresse


Vita da Conclave, i cardinali e le rigide regole. Ma a Santa Marta qualcuno...
Il Conclave si avvicina e spunta il rigido protocollo che devono seguire i cardinali chiamati a eleggere il nuovo Papa. Il 7 maggio i 133 porporati entreranno nella Cappella Sistina e inizieranno le discussioni ufficiali per arrivare all'accordo sul nuovo Pontefice. Santa Marta, in questi giorni, è un gran cantiere: "Vedo operai al lavoro, signore delle pulizie che preparano le camere per i miei colleghi elettori in arrivo", racconta a Il Corriere della Sera il cardinale Angelo Acerbi, l’unico non elettore che sarà autorizzato a restare nella residenza riservata ai conclavisti.
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Lui abita al quarto piano del palazzo e per ragioni di età, 99 anni portati con allegria, malgrado gli acciacchi, non subirà la sorte di tutti gli altri ospiti, che sono stati già ricollocati in alloggi provvisori nelle case del clero, fuori dall’area off-limits - Santa Marta e Cappella Sistina - dove qualunque fuga di notizie potrebbe costare perfino la scomunica, secondo il regolamento di Santa Romana Chiesa. Si dice che durante il Conclave - prosegue Il Corriere - sia vietato tutto ai cardinali elettori: guai a comunicare con l’esterno, guai a leggere i giornali o a vedere la tv.
"Io veramente a Santa Marta la tv l’ho vista, la sera prima dell’elezione di Francesco, ma nessuno mi ha scomunicato - rivela il cardinale Domenico Calcagno, 82 anni, di Parodi Ligure, Alessandria - pensate che è pure vietato aprire le finestre e le persiane, perché qualcuno da sotto potrebbe origliare le conversazioni. Eppure, uno di noi nel 2013 trasgredì: faceva troppo caldo, non chiedetemi chi fosse. Comunque la situazione è migliorata, dopo che Giovanni Paolo II pretese la costruzione di Santa Marta: mi raccontava il cardinale Giuseppe Siri che quando morirono Paolo VI e papa Luciani, nel 1978, era estate e i cardinali dormivano fuori dalla Cappella Sistina, lungo i corridoi, negli uffici, su brande improvvisate. Un caldo terribile, da starci male...".
E vogliamo parlare pure dei controlli severissimi che ci sono sul cibo? "Beh, mi sembra giusto - chiosa Calcagno - Qua intorno a San Pietro, mangiando nei ristoranti, è capitato più volte che qualcuno di noi dopo pranzo venisse preso dal mal di pancia. Pensate cosa sarebbe avere un mal di pancia durante il Conclave...".