Conclave, spuntano i sei favoritissimi. Il cardinale Vesco: "Loro hanno il profilo da Papa" - Affaritaliani.it

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Conclave, spuntano i sei favoritissimi. Il cardinale Vesco: "Loro hanno il profilo da Papa"

L’arcivescovo di Algeri: "Il nuovo Pontefice dovrà conoscere bene anche la geopolitica"

di redazione

Conclave, il cardinale Vesco svela dettagli inediti sulla modalità di voto

Ormai ci siamo, da domani i 133 cardinali elettori si chiuderanno nella Cappella Sistina e cominceranno a discutere in maniera ufficiale sul prossimo Papa. Ma in realtà le discussioni sono già iniziate nelle congregazioni cardinalizie che portano all'inizio del Conclave. "Di profili ce ne sono diversi, - si sbilancia a Il Corriere della Sera l'arcivescovo di Algeri Jean-Paul Vesco - tante personalità che possono essere elette. Almeno cinque o sei, direi. All'inizio mi sentivo un po' inquieto, in effetti. Ma, di colpo, sono molto sereno. Ormai stiamo entrando in Conclave. E sono convinto che il Papa sia già stato scelto dal Signore. Ci sono davvero tante persone, la scelta è abbastanza aperta. C’erano i candidati per così dire naturali, quelli che per il loro ruolo e la loro personalità sono già conosciuti. E ci sono pure quelli che intervengono e ti fanno pensare: questa è una parola forte. Ma non c ’è nessuno che “schiacci” gli altri, uno del quale si possa pensare: sarà lui. Eppure accadrà".

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Il cardinale Vesco si concentra poi sul profilo del nuovo Papa. "Qualcuno dirà: dateci un teologo, un uomo che sappia essere custode della dottrina. Altri osserveranno che in un mondo che va così male, è importante che ci sia un uomo che conosca la geopolitica. Sono tutte cose importanti, certo. Però c’è una caratteristica più importante, che un Papa non può non avere. La dimensione pastorale. Abbiamo bisogno di un pastore, di un testimone, di un padre. Ai funerali di Francesco, era questo che ci chiedeva la gente: dateci un padre".

Vesco poi polemizza sull'attuale sistema relativo alle congregazioni dei cardinali, le riunioni che di fatto conducono poi al Conclave. "È strano, come se fossimo in un ritardo temporale. Le congregazioni - spiega Vesco a Il Corriere - sono organizzate come i vecchi sinodi. Si preme un pulsante, ci si prenota. A me è toccato un paio di giorni dopo. E ognuno fa il proprio intervento. Nell’ultimo sinodo invece era diverso, le cose erano cambiate, c’erano tavoli e gruppi di discussione. Ecco, ora il popolo di Dio non è qui. Non si sente la voce degli uomini e delle donne".

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