Consip, intercettazioni "forzate" a Napoli. Babbo Renzi parlò di Marroni - Affaritaliani.it

Cronache

Consip, intercettazioni "forzate" a Napoli. Babbo Renzi parlò di Marroni

Guerra aperta tra le procure di Roma e Napoli. La strana scelta dei pm di intercettare Tiziano Renzi. E il babbo parlò al suo legale di Marroni

INTERCETTAZIONI CONSIP, GUERRA INDAGA LA PROCURA DI ROMA PER FUGA DI NOTIZIE

Pugno duro della procura di Roma contro le ripetute violazioni del segreto istruttorio sul caso Consip. Dopo la pubblicazione da parte de "Il Fatto Quotidiano" di un'intercettazione del 2 marzo scorso in cui Matteo Renzi raccomandava al padre Tiziano di "dire tutta la verita' ai magistrati", alla vigilia del suo interrogatorio come indagato per traffico di influenze, piazzale Clodio ha aperto un fascicolo per violazione del segreto istruttorio e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale. Anche il ministro della giustizia Andrea Orlando, tramite l'ispettorato generale, sulla vicenda ha avviato accertamenti preliminari presso gli uffici interessati. Si tratta dell'ennesimo procedimento avviato dai magistrati della Capitale, Paolo Ielo e Mario Palazzi, a fronte delle ripetute pubblicazioni di notizie relative ad aspetti dell'inchiesta Consip che dovrebbero essere coperti dal segreto.

LA FORZATURA DEI PM DI NAPOLI: INTERCETTARE TIZIANO RENZI

La telefonata tra Matteo e Tiziano Renzi riportata dal quotidiano fu intercettata dai carabinieri del Noe per conto della procura di Napoli. Ad essere sotto intercettazione, su richiesta degli inquirenti partenopei, era Tiziano Renzi. Ma, come spiega Repubblica, la stessa esistenza di queste intercettazioni è singolare. Dal 5 dicembre infatti il Noe mette sotto controllo il telefono del papà di Renzi, nonostante non sia indagato. Dopo il passaggio dell'inchiesta a Roma, i pm Ielo e Palazzi decidono di iscrivere Tiziano Renzi nel registro degli indagati per traffico di influenze ma non chiedono di mettere sotto controllo il suo telefono perché l'ipotesi di fattispecie di reato non consente l'uso delle intercettazioni. Nonostante questo la procura di Napoli a fine febbraio, spiega Repubblica, decide di "riattaccare" i telefoni di Tiziano Renzi. Una mossa ritenuta molto singolare dagli stessi pm romani. Agli atti della procura di Roma, cui fu poi trasmesso il contenuto di quella conversazione, c'e' solo il sonoro. Insomma nessuna trascrizione agli atti di quella che a piazzale Clodio e' ritenuta una telefonata penalmente irrilevante. Nessuna traccia della stessa neanche nelle informative redatte per l'autorita' giudiziaria. Ad esserne a conoscenza di quanto si erano detti padre e figlio il 2 marzo scorso erano solo le procure di Roma e Napoli, oltre al Noe. Ed il contenuto di quel colloquio non fu oggetto di domande in occasione dell'interrogatorio di Tiziano Renzi, pertanto neanche il difensore di quest'ultimo, ne era a conoscenza. Il caso delle continue violazioni del segreto istruttorio si inserisce in quello che appare come un pesante attrito tra le procure di Roma e di Napoli dopo la revoca, da parte dell'ufficio di Roma, della delega ai carabinieri del Noe per la prosecuzione delle indagini.

BABBO RENZI PARLO' COL SUO LEGALE DI MARRONI

Stando a quanto scrive Giacomo Amadori su La Verità, esiste un'altra intercettazione registrata dal Noe di Napoli e trasmessa alla Procura di Roma nella quale Tiziano Renzi parla con il suo legale Federico Bagattini dell'ad di Consip, Luigi Marroni, vale a dire il principale accusatore di questa vicenda. Secondo quanto scrive La Verità, nell'intercettazione "in soldoni il senso delle parole che Tiziano Renzi ha pronunciato con il suo avvocato" sono che "Marroni è ricattabile". Amadori si chiede: "Chi poteva ricattare Marroni? Il Giglio magico che lo aveva posto alla guida di Consip o i suoi nemici? Tiziano intendeva dire che Marroni poteva essere convinto a ritrattare? O considerava la sue accuse come orientate da qualche burattinaio in grado di tenere in pugno l'ad?". Il legale di Tiziano Renzi ha smentito che gli sia stata pronunciata una frase del genere. In ogni caso i pm di Roma hanno disposto la distruzione dell'intercettazione in quanto non penalmente rilevante.