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Cronache
Coronavirus e politica: dopo Lopalco, i virologi pronti a scendere in campo

Dopo il coronavirus la politica? Parlano i virologi

Dopo la notizia circolata con insistenza del virologo Pier Luigi Lopalco che si candiderà come capolista del presidente Michele Emiliano (Pd) in Puglia, sfidando Fitto e Scalfarotto alle prossime elezioni regionali, sono tanti i medici e i virologi che hanno voluto dire la loro, non solo sulla decisione del collega. Ufficialmente nessuno di loro si dice interessato a scendere in politica in prima persona, ma tutti giudicano importante ed auspicabile un impegno della scienza in questa direzione. Chi starà davvero scaldando i motori per una discesa in campo?

Alberto Zangrillo: "Io non lo farei"

"La politica, mai come in questa situazione, ha bisogno di buon senso e di impegno civile con l'obiettivo di formare una vera classe dirigente. Ciò detto, sono contentissimo che questo tipo di impegno non mi riguardi". Di più: "Sono felice e sereno perché questo tipo di impegno non riguarderà mai la mia persona". Così Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toracico-vascolare dell'ospedale San Raffaele di Milano, commenta la candidatura dell'epidemiologo Pierluigi Lopalco alle prossime elezioni regionali in Puglia, al fianco di Michele Emiliano (Pd).

Alla domanda "lei lo farebbe?", dunque, il medico personale del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi assicura deciso: "No, mai". E conclude che "il Servizio sanitario nazionale ha urgente bisogno di una politica efficace, guidata dalla competenza tecnica".

Massimo Clementi: "Non è l'unico. Altri fremono per entrare in politica"

Anche il suo collega Massimo Clementi, virologo allo stesso San Raffaele, dice la sua: "Lopalco non sarà l'ultimo: vedo altri colleghi che hanno atteggiamenti che preludono ad una discesa in campo. Fremono per fare politica". Clementi precisa come nel caso di Lopalco, "che conosco molto bene, perché siamo insieme nel Patto per la scienza", andrebbe "contestualizzato il suo impegno politico in un ambito locale dove peraltro sta già lavorando come consulente per l'emergenza Covid-19. Diverso quindi - puntualizza Clementi - dal caso di alcuni colleghi che invece flirtano con la politica nazionale".

Il fatto che medici o scienziati decidano di appendere il camice bianco al chiodo per fare politica "è legittimo", prosegue Clementi. "Poi può essere imbarazzante se uno fa avanti e indietro", sorride il virologo che di fronte all'ipotesi di una eventuale sua candidatura in politica risponde sibillino: "Mai, non mi interessa. Se non c'è passione in quello che fai, il lavoro viene male".

Fabrizio Pregliasco: "La politica potrebbe solo arricchirsi"

Favorevole invece alla discesa in campo del "collega e amico" Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano: "Concordo con Lopalco: questa emergenza Covid ha messo in evidenza l'importanza dell'impegno di ognuno di noi ricercatori. E come Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) ho toccato con mano l'importanza di dar voce alla società civile. Perché no? Penso che dalla società civile, e dalla scienza, possano arrivare nuove prospettive e nuove forze che possono contribuire all'autorevolezza delle istituzioni". E conclude: "Insomma, la politica potrebbe solo arricchirsi con innesti della società civile, e se Lopalco deciderà di impegnarsi gli faccio i miei migliori auguri".

Matteo Bassetti: "Stimo Lopalco, a lui il mio in bocca al lupo"

Anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia antinfettiva (Sita), comunica il suo appoggio al collega: "Stimo molto Pierluigi Lopalco ed è libero di fare quello che vuole. Se come medico si vuole mettere il proprio sapere al servizio della politica, che poi vuol dire essere al servizio dei cittadini, non vedo cosa ci sia di male. Come scendono in politica avvocati o imprenditori non c'é niente di male se un epidemiologo decide di fare politica".

"Io preferisco fare il mio lavoro e continuare a seguire e curare i miei pazienti, ad occuparmi di ricerca e degli studenti dell'università - prosegue Bassetti, rimandando al momento un suo impegno in politica - Rispetto però la scelta dei colleghi che vogliono fare politica anche se io non lo farei mai. Credo che un medico o un ricercatore che decidono di impegnarsi in questo settore, come hanno fatto nella loro carriera professionale, possano essere solo un guadagno per la collettività". "Se Lopalco sarà candidato, a lui va un grande in bocca al lupo - conclude Bassetti - Certo, non è come fare il medico. Occorre prendere i voti, elaborare un programma e fasi eleggere".

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