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Cronache
Cutro, scende in campo anche Gratteri. Chiamato a valutare Salvini-Piantedosi

Nicola Gratteri

Il magistrato Rosario Russo ha presentato davanti ai carabinieri della Legione Lombardia un altro esposto di 6 pagine indirizzato al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri

Il cordoglio per il naufragio dei migranti a Cutro si mescola ora con la cronaca giudiziaria. Per ora tiene banco la duplice inchiesta parallela aperta dalla Procura di Crotone per omicidio colposo, a carico di 4 presunti scafisti, e sul funzionamento della macchina dei soccorsi senza indagati. Ma sono stati presentati anche 2 esposti: uno è quello portato da un gruppo di parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra davanti alla Procura di Roma; l’altro è stato presentato alla Procura di Crotone da 40 enti, Ong e associazioni impegnate nei salvataggi e nel sostegno ai migranti, per chiedere di essere ammesse come parti civili in un eventuale processo. Ma a questi se ne è aggiunto uno negli ultimi giorni.

Secondo quanto riporta il quotidiano Avvenire ripreso da www.lacnews24.it, il magistrato in quiescenza Rosario Russo, già sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, ha presentato davanti ai carabinieri della Legione Lombardia un altro esposto di 6 pagine indirizzato al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che apre la possibilità che del caso possa occuparsi pure il Tribunale dei ministri.

Sulle pagine del giornale si legge che «Russo chiede alla procura distrettuale calabrese di dissipare i dubbi sulla condotta della catena di comando dei soccorsi, che vede al vertice politico i ministri dei Trasporti Matteo Salvini e dell’Interno Matteo Piantedosi, alla luce dell’articolo 96 della Carta e della legge costituzionale del 1989 (che regolano la competenza del tribunale dei ministri su reati compiuti durante l’esercizio delle funzioni ministeriali)».

Russo nel documento fa riferimento anche all’informativa del ministro Piantedosi in merito alla strage di migranti: «Dalle parole del titolare del Viminale sembra potersi abdurre che tutte le autorità competenti erano state avvertite». Inoltre ricorda che le competenti autorità conoscevano bene il «fenomeno dei cosiddetti sbarchi autonomi, ovvero di quelle imbarcazioni, spesso di minime dimensioni, che giungono sulle nostre coste senza essere intercettate». E che le autorità «avevano la possibilità di dedurre agevolmente che l’imbarcazione fotografata per tempo dall’areo Frontex stava tentando esattamente uno dei predetti, niente affatto rari, “sbarchi autonomi”, non potendosi altrimenti spiegare la “risposta termica dei sensori di bordo e quindi la possibile presenza di persone sottocoperta”».

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